29- La Gola

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Ivan non crede nei miracoli, ma nel duro lavoro, nella perseveranza e nella forza di non abbattersi finché le proprie fatiche non vengono ripagate.

Una credenza probabilmente nata dal suo essere Alpha e papabile a regnare, poiché nonostante la sua famiglia sia sul trono da generazioni, negli Stark Hounds il diritto di successione te lo devi guadagnare e lui, terzo figlio di quattro, lo sa benissimo: mai una volta, infatti, ha approfittato del suo status per accaparrarsi una vittoria o soggiogare qualcuno; tutto quello che ha conquistato l'ha fatto con il sudore della fronte e tanto olio di gomito.

Stelle di merito su una divisa macchiata dalla codardia e la fame di denaro di un fannullone e dalla bramosia e la sete di potere di uno psicopatico. Due uomini con cui suo padre é cresciuto ed i cui soldati adesso bazzicano nell'accampamento in cerca di intrattenimento (i Night Walkers) o decimano i suoi uomini dopo averli intrappolati nella gola (i Golden Crowns).

La parete rocciosa alle loro spalle è troppo impervia da scalare senza corde o senza diventare bersagli perfetti per le frecce dorate, ma l'orda di nemici che li ha circondati ha debellato ogni loro manovra di penetrazione ed i suoi commilitoni, benché si stiano battendo come leoni per tenere lontano le spade che vorrebbero immolarli come bottino di guerra, non resisteranno ancora per lungo.

"Restate uniti e create un ventaglio!" Urla uno di loro per sovrastare la baraonda generale. "Dobbiamo proteggere il nostro erede!"

"Non dire sciocchezze!" Sputa Ivan mettendosi in punta al nuovo schieramento. "Siamo in questa merda assieme e combattiamo assieme. Spostate i feriti più gravi al centro e copriamoci i fianchi a vicenda".

"Sissignore!"

La gamba pulsa dolorante ogni volta che il monco della lancia che la trafigge da parte a parte sfiora un tendine, ma lui stringe i denti e sposta il baricentro verso quella sana; la sua presenza al momento rallenta il dissanguamento ed alcuni dei suoi compagni sono ancora in piedi con ferite peggiori. Non è tempo di lamentarsi.

"Non allontaniamoci troppo, finché restiamo con le spalle coperte abbiamo una possibilità di resistere".

Avanzano di un paio di passi ed il cozzare delle lame si fa più irruento: nessuna delle due parti vuole retrocedere, ma mentre per una è questione di orgoglio ed onore, per l'altra c'è in gioco la vita o la morte; cinquanta Stark Hounds sono entrati nella gola, ma solo la metà resiste al suo fianco ed Ivan non ha alcuna intenzione di perdere qualcun altro.

La battaglia è estenuante e pare imperversare per ore. Ogni passo avanti dell'Alpha é un passo all'interno dei suoi uomini e viceversa, in modo che il ventaglio si fletta ma non si spezzi. Molti provano a perforarlo, ma dove un soldato è manchevole compensa l'altro e dovendo concentrarsi su una visuale ristretta è relativamente più facile proteggersi negli scontri multipli. Tuttavia la vista di elmi dorati a più finire è deleteria e più volte Ivan deve incitare i suoi uomini per tenere il morale alto, seppure lui stesso fatichi a non scoraggiarsi.

Ma cosa può fare?

Il clangore delle armi che cozzano rimbalza tra le pareti della gola creando allucinazioni uditive che li costringe ad essere più vigili, ma il ragazzo sa che stanno respirando e sudando adrenalina e nel momento in cui uno di loro cadrà, la bolla di energia scoppierà e verranno schiacciati come formiche.

Come può ribaltare la situazione?

L'ideale sarebbe creare degli attimi di respiro intanto che gli Alleati li raggiungono, ma francamente non sa nemmeno se la sua sentinella sia riuscita ad arrivare al campo e avvisarli.

E se non sapessero che sono nei guai?

Se stessero aspettando un soccorso che non avverrà?

Si passa una mano insanguinata sul viso e scuote la testa. No. Se cade in balia della negatività è finita e, come gli ha dimostrato il Blue Pack, c'è sempre una via d'uscita per chi è abbastanza sveglio da trovarla.

HIRΩ: Omega al comando {BL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora