Amici22.

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La tl di Twitter mi ha fatta piangere mentre ero sul lavoro per la questione "che accadrà a Settembre".







Mattia era dentro.
Era entrato ad Amici, aveva come prof Raimondo come aveva sperato e ovviamente le critiche della Celentano non erano mancate, mentre la Peparini era rimasta abbastanza imparziale. Aveva preso posto al banco che era stato di Christian e la conduttrice non si era lasciata sfuggire quel particolare...

—Non ti metti al tuo vecchio banco, Mattia?

—No, mi metto qua. - rispose sedendosi.

—Perché proprio lì? - chiese, punzecchiandolo.

—Eh... - disse, ridendo un po' imbarazzato.

—Andiamo avanti. - disse la padrona di casa, dando tregua al più piccolo.


Mattia era entrato in casetta con tutti gli altri concorrenti e aveva avuto un momento di nostalgia ripensando a tutti i momenti che aveva trascorso lì l'anno passato. Aveva scelto la stanza verde di nuovo, aveva preso il letto che era di Christian, prima che cambiasse con il suo dopo la sua uscita, e aveva ripensato a tutte le volte che in quella stanza aveva provato i passi davanti al moro e viceversa.

Era passato accanto alle gradinate, lì dove l'anno scorso sedeva sempre accanto a Chri. Poi aveva visto il divano dov'era stato male, dove il moro gli sistemava il cuscino sotto la caviglia e Carola gli parlava dei suoi problemi di cuore. Verso la cucina... Era stato difficile arrivare lì, aprire il frigo e trovare il succo all'ace come se nulla fosse cambiato, ma non era così...

L'unico posto in cui non aveva avuto il coraggio di andare erano i divanetti fuori. Quel luogo suo e di Christian, dove avevano trascorso le nottate a parlare, a confidarsi, a piangere l'uno sulla spalla dell'altro, e poi lì aveva dato la notizia della sua uscita al corvino. Perciò no, non riusciva ad andare là come se nulla fosse accaduto, perché quel momento, per quanto doloroso e straziante, aveva segnato entrambi e aveva consentito di fare un passo avanti.

—Mattia, vero? - gli si avvicinò una ragazza.

—Sì, ciao. - rispose cordialmente.

—Piacere, mi chiamo Veronica. - disse, porgendo la mano verso di lui.

—Ciao. - si sentiva a disagio nel fare nuove amicizie. —Tu canti, vero?

—Sì. E tu balli latino.

—Sì... - e il biondo non sapeva che quella ragazza si sarebbe trasformata in un'ottima amica e confidente.



Essendo il primo giorno, potevano chiamare a casa e lui aveva deciso di chiamare il suo fidanzato...

"Amore, come va? Sei dentro?"

"Sì, sono qui." - si era commosso a sentirlo.

"Oddio, sono felicissimo per te. Sapevo che ce l'avresti fatta!"

"Già mi manchi..."

"Mi manchi anche tu, orsacchiotto." - disse l'altro, causando che sulle guance del barese comparisse un adorabile rossore.

"Come va in California?"

"Bene, sono tutti gentili e ho trovato qualcuno che parla italiano fortunatamente." - disse facendo ridere l'altro. "Quanto mi manca la tua risata..."

"A me mancano le tue battute..."

"Eh..." - disse, ridendo imbarazzato. "Su dai, mandami un bacio e chiama tua madre, altrimenti non sarò più il genero preferito."

Raccolta di OS -Zenzonelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora