Pausa estiva: tre lunghe, lunghissime settimane di stop durante le quali dedicarsi a ciò che ami fare quando non lavori, alle persone a cui vuoi bene o per visitare luoghi che non hai ancora avuto la fortuna di vedere.
Almeno è così che dovrebbe essere... per me non c'era niente che mi piacesse oltre alle moto, mio padre era partito per un secondo viaggio a Cuba (Sospettavo che si fosse innamorato di una qualche cubana, perché aveva iniziato ad usare i social e mi aveva chiesto informazioni su come funzionassero) e non avevo avuto il benché minimo barlume di arguzia di prenotare una vacanza, quindi le mie tre settimane si sarebbero tradotte in qualche giorno di mare e lunghi giri in solitaria in moto, senza scordare i diciotto anni di Alex quel fine settimana.
Trascorsi i primi giorni dopo il rientro a curare la mia terrazza, rendendola sempre più simile alla copertina di una rivista di architettura da esterni e, giunto il venerdì del compleanno, presi parte alla festa del mio pilota, a cui regalai, oltre che al vero regalo, una bottiglia di prosecco, visto che fino a quel momento, essendo minorenne, non aveva ancora avuto la possibilità di festeggiare a dovere i suoi podi.
Dopo quell'evento si prospettava un interminabile susseguirsi di giornate senza scopo. La Bastarda era talmente tirata a nuovo che non aveva bisogno neanche che le controllassi la pressione delle gomme, Mattia era in vacanza con il suo nuovo ragazzo in Grecia e io ero una single che avrebbe cercato di riempire le proprie giornate girando per negozi. Almeno così credevo, fino a quando mi giunse la telefonata inaspettata di Dario. Ero sorpresa, anche se non avevamo mai perso i contatti tramite i social, non ci eravamo mai sentiti per telefono da quando avevo lasciato Roma.
-Ho una proposta da farti: ho vinto un viaggio, per due in riviera Romagnola. Mi sei venuta in mente tu immediatamente. Sono solo cinque giorni, si parte mercoledì mattina e si rientra domenica in serata. Potremo incontrarci direttamente lì e trascorrerla insieme, ti va?!-
Oh cavolo, Dario sembrava entusiasta di questo premio e aveva pensato a me prima che a chiunque altro, ma io sapevo benissimo che accettare sarebbe stato deleterio per un rapporto che io consideravo solo amichevole e lui no.
-Io, io ti ringrazio davvero Dario...- bofonchiai e per la prima volta in tutta la mia vita, non riuscivo a trovare una scusa per declinare l'invito che non apparisse palesemente una bugia.
-Allora, è tutto programmato: albergo, attività. Ho fatto una lista di posti che potremo visitare una volta lì!-
-Dario, grazie...-
-Non devi ringraziarmi! Ti aspetto mercoledì, ok?-
-Oo...ok - mormorai incerta.
-Ci sentiamo più tardi, ora devo tornare a lavoro.-
Una cretina, ecco cos'ero, una cretina incapace di ferire qualcuno... e beh no, incapace non lo ero, sembrava che con Juan mi riuscisse alla perfezione! Come diavolo potevo sbrogliare quel nodo? Con un messaggio? Comodo! Non affronti direttamente il tuo interlocutore e hai il tempo di meditare su come rispondere alla sua risposta... No, troppo da vigliacchi! Allora dovevo richiamarlo? Ma se avesse preso a parlare solo lui, entusiasta com'era, io avrei comunque taciuto!
Dovevo pensare! Fare delle prove da sola, costruendo un discorso plausibile che mi potesse tirare fuori da quella situazione!
Più pensavo però, più mi rendevo conto che alle cazzate che inventavo non ci credevo neanche io! Per giunta, proprio la sera precedente avevo parlato con Dario in chat, mettendolo al corrente di non avere alcun programma per quelle due settimane di vacanza rimanenti!
Ero spacciata! O partivo o lo liquidavo con un semplice "no grazie". Quando si fece sera e Dario fu libero dal lavoro mi ricontattò e alla fine... decisi che sarei partita, in realtà non avevo niente di meglio da fare e avrei cercato in ogni modo di mettere in chiaro la mia posizione. Eravamo amici, no?
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the Race to Love
ChickLitDafne è stata sempre una ragazza atipica. Cresciuta da sola con suo padre nella loro officina meccanica, ha sempre amato i motori, gareggiando, da bambina, nelle competizioni minori. appena adolescente però, si ritrova a dover fare i conti con un fa...