CAPITOLO 69 : BLOG

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"Distruggi tutta quella languida parte di me, che ha erroneamente ponderato di poter sussistere senza di te.
Ed elimina, la torrida versione di me, il quale ha osato giurare che il paradiso avrebbe brillato anche in assenza di te."

J. KAI

🔸JACE 🔸

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🔸JACE 🔸

Rivenni al rumore di voci aggrovigliate, passi ovattati, persone che bisbigliavano e un dolore alle tempie assordante; cercando di mettere a fuoco il luogo in cui ero stato portato. Non riuscendo a vedere nulla, se non l'oscurità da dietro un tessuto pesante.
L'ultima cosa che ricordavo era di aver sentito uno sparo e poi la voce di Beatrice in lontananza. E non capivo ancora se me lo ero immaginato o se era veramente accaduto. Ogni mio movimento era seguito da un dolore più amplificato, costringendomi a rimanere fermo. I polsi ammanettati dietro la schiena. Una benda davanti agli occhi. Un odore di sigaretta nell'aria seguito da un qualcosa di bruciato.

-Oh! La bella addormentata si è svegliata! - proruppe qualcuno non molto lontano da me.
Della mia sorte non mi importava granché ma volevo che tutti fossero al sicuro, che tutti stessero bene, nonostante continuassero a predicare che c'era più bisogno di me, che di loro. Nonostante dicessero che fossi indispensabile.
Ma dal mio punto di vista, la situazione era completamente diversa, se non inversa, e gli trovavo più inestimabili, più fondamentali della mia cruenta esistenza.

-Non vedo l'ora di vedere cosa combinerà tuo padre! -

Venni aggressivamente spinto in avanti, da una salda presa sui capelli. Un forte alito di fumo e birra sotto le narici.

-Sempre che tu non venga ucciso prima dell'arrivo di Alaric -risposi esangue. Per nulla impaurito.
-Chiudi quella fogna! - ribatté ferocemente, spostando le mani sul bavero della mia camicia.

E con un ringhio sommesso, mi colpì sul lato della faccia. E poi ancora sull'altro, spaccandomi il labbro inferiore. Assaporai il gusto metallico del sangue, cercando di non vomitare per la nausea causata dalla ferita sulla nuca.

-Fred! Il capo ha detto che non devi fargli niente, almeno fino a quando non ci dà il segnale! -

Una seconda voce più roca, sopraggiunse sopra quella dell'uomo chiamato Fred, con fare un pò spazientito.

-Qualche sberla non gli farà di certo del male-continuò, esponendo la mia gola verso l'esterno.

- Non gli rovinerà mica il bel faccino che si ritrova-
Posò qualcosa di freddo sulla mia pelle, qualcosa di duro che mi permise d'intuire che stesse puntando una pistola contro di me, all'altezza della mia clavicola.

-Fred! Smettila! Al posto di giocare con lui, assicurati che Alaric non abbia infiltrato i suoi uomini nel nostro covo! -

La stessa voce di prima lo riproverò nuovamente, stavolta più severa e autoritaria, obbligandolo a prestare ascolto.

BE HONEST (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora