"Perdermi per sempre, era di gran lunga sopportabile, che sopportare l'idea di perderti per sempre".
-J.Kai inspired by Wonho-
⚜JACE⚜
Fissai il liquido rosso nel bicchiere, oscillando il contenuto con lentezza.
La mente distratta dai giochi di luce, che in qualche modo parevano fare compagnia
alla mia noia mortale.
L'irritazione ancora prigioniera nel fondo del mio stomaco, una fase che sempre precedeva il mio stato umorale: la rabbia imminente, il vuoto incolmabile.
E ancor più fastidioso era il fatto di dover restare qua, ad attendere una donna con cui non volevo averci nulla a che fare.-Jace, non ti diverti oggi?-
Wayne si fece avanti, appoggiando i gomiti sul bancone del bar.
Era il proprietario del Lion's Den, e la sua fama era ben apprezzata tra le gang di strada.
Era la tipica persona che riusciva ad andare d'amore e d'accordo con tutti quanti senza crearsi inimicizie. All'incontrario di me, il quale avevo nemici che brulicavano da ogni parte e da ogni lato.
Sbuffai, abbandonando il bicchiere sul bancone.-Definisci" Divertimento"- ribattei ironico.
-Uh, qualcuno non è di buon umore...-
Si voltò verso le bevande, ritornando con un bicchiere nuovo e qualche alcolico.
-Vuoi qualcosa di più forte, per dimenticare?-
Alzai lo sguardo, fissando le rughe di fianco agli occhi scuri. I baffi a punta che incorniciavano il suo sorriso largo, consapevole che quello era il suo modo burbero di consolarmi.-No, stavolta devo rimanere sobrio. Attendo qualcuno-
Lui annuì, ritirando il bicchiere.
-Vuoi che ti porti qualche donzella nell'attesa?-
Spostai l'attenzione sulla pista da ballo: la gente scatenata, la musica alta e lo svago nell'aria.
Soffermando invece lo sguardo, sulle ragazze nel fondo della sala, intente ad adocchiarmi da lontano.-No, la mia sola compagnia mi basta-
Wayne annuì di nuovo. Un lento cenno della testa.
-Okay ti lascio in pace, se hai bisogno sai dove trovarmi-
Gli risposi anch'io, con un cenno della testa, ritornando a guardare il calice mezzo pieno.
Immerso per un instante, nel clamore dei miei pensieri. I bassi rimbombanti nelle orecchie.
E per un po', mi chiusi nel mio mondo personale. E non il mondo colorato, come quello di Beatrice, il mio invece, pareva essere sempre cupo e vuoto.-È per me?-
Una mano smaltata mi sfilò il bicchiere di mano, portandoselo alle labbra.
Sollevai lo sguardo incontrando gli occhi enigmatici di poche ore fa. Gli stessi occhi verdi di prima. Apatici da una parte, e vivi dall'altra.-Sono contenta che sei venuto, Jace-
Indossava un vestito bianco luccicante, i tacchi a spillo dello stesso colore. I lunghi capelli biondi in morbide ondate sul petto e dietro la schiena.
Era indubbiamente bella, e non perché non avessi già visto donne del suo tipo, anzi, ogni giorno ne ero circondato. Difficile era invece, trovare gente che rispecchiava la stessa bellezza all'interno.
Pertanto, non meritavo nemmeno quelle dal cuore grande. Non meritavo il genere di persona come Beatrice.
-Bene, la stanza è già prenotata-
Mi alzai, facendomi largo tra la folla, lei alle mie spalle. Il peso dei suoi occhi costantemente sulla mia schiena.
Una volta dentro, mi liberai della felpa, buttandola a terra. Impaziente di finire tutto e andarmene via.
-Ah no, non così in fretta. Non c'è gusto se corri così-
Socchiusi gli occhi, riservandole un'occhiata seccata. Il quale non fece altro se non divertirla ancora di più.
-Lasciami fare, ci penso io-
Mi sospinse contro i divani blu di quella stanza , riservata solo allo staff; montando sulle mie gambe con audacia.
-Sei ancora più bello da vicino, sei cresciuto davvero bene...-
Alzai gli occhi al cielo.
-Senti, facciamolo e lasciami in pace. Non sono venuto qui per dialogare-
Lei sorrise di nuovo. Un ghigno più ampliato.
E senza aggiungere altro unì la sua bocca alla mia. Inizialmente gentile, quasi come se volesse conoscere il sapore delle mie labbra, ma poi diventò avida. Prepotente.
Le sue mani ai lati della mia faccia, la foga nei suoi gesti, obbligandomi a prendere il controllo.
A rovesciare le nostre posizioni; assestandola sotto il mio corpo, dove avrebbe dovuto essere sin dall'inizio.
-Non sei stato facile da trovare...-
La baciai per zittirla, non volendo sentire più nulla delle sue fesserie. Le mani sui suoi fianchi e le sue gambe allacciate al mio bacino.
-Mi sembra quasi surreale...-
Continuò a parlare contro la mia bocca, le sue dita intrecciate sui miei capelli, in una morsa possessiva. La stessa di Demerya, quando voleva in qualche modo sentirsi dominante.
-Vuoi stare zitta?-
Mi fermai, stavolta fulminandola.
-Perché mai?-
Scese con le braccia, avvolgendole attorno al mio collo.
Il viso a un centimetro dal mio.
-Perché no? Jace...?-
La scrutai di nuovo, cercando di capire se la avessi mai vista da qualche parte, prima di questo giorno. Sicuro, che se così fosse, me la sarei ricordata.
-O forse dovrei dire... Fratellastro?-
Appressò il volto al mio, toccandomi la punta del naso.
-Che cosa...? Che cazzo stai dicendo?-
Strinsi i suoi polsi, allontanando le sue braccia con un scatto repentino.
-Avanti, non fare così, stavamo andando così bene...-
Mi alzai dal divano, mettendo delle distanze tra me e lei.
-'Fanculo, se devi sparare cazzate, possiamo benissimo finirla qui-
Si sciolse in un altro sorriso dei suoi.
Il capo sottilmente inclinato. Lo sguardo calcolatore.
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BE HONEST (In Revisione)
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