CAPITOLO 62

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"Non riesco a ricordare il pezzo di me con la quale sei fuggito...".

-Nikki Flores

-Nikki Flores

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🔸JACE🔸

Era difficile mettere su carta quello che non sentivo, ma ancor più tremendo era doverlo smaltire, decifrare in una maniera ancor più cruenta e viscerale.

Poiché mi ero abituato all'idea di sentirmi male ma non alla concezione di dover sanguinare.

Erano molte le cose che avevo perso, diverse quelle mi avevano trafitto.

Lo spazio, la vallata che si estendeva tra la mia voglia di bruciare e quella di lottare, era infinitamente infima se non trasparente.

Un corpo che galleggiava tra cubi di ghiaccio e alghe di fuoco, senza venire sfigurato, ma che si rendeva forte e compatto, mentre dall'interno si andava consumando.
Frammenti di una persona che avrei voluto essere, di una realtà ipotetica. Vittima di un cammino andato storto, deviato né a destra e né a sinistra.

Spezzato come un ramo in inverno, scheggiato come le rovine di un tempio, eppure in tutto questo, perseverante.
Come se ogni atomo del mio corpo volesse tenermi in piedi, sospingermi verso la vita.
E per quanto volessi affondare nel mio baratro di angoscia e amarezza, per qualche ignoto motivo, venivo sollevato in superficie.

Sospinto verso la luce.

Eppure...

-Jace! Per favore... Non è il momento di reagire così...-
Potei percepire le mani di Nick e di qualcun'altro, scuotermi leggermente sulla spalla destra.

Le loro voci preoccupate, il suono lontano di altre persone nella stanza del motel. Eppure, non riuscivo a sentirli, totalmente distrutto dal rumore assordante del mio cuore, che pareva stare per sgretolarsi al pensiero che il mio migliore amico si fosse sacrificato al mio posto.

E la cosa mi era talmente estranea e inverosimile che a malapena i miei polmoni trovavano le vie respiratorie e il sangue la traiettoria alle vene.

-Ma Nick sei scemo?! Non potevi aspettare di dirglielo almeno dopo che uscivamo da questa merda? Ora chi più lo rialza se non c'è nemmeno Beatrice?-

La voce di Clark riempì il silenzio nella stanza, era uno dei nostri, un tipo che non parlava molto ma quando decideva di farlo era perché ne aveva piene le scatole.

-Mi ha costretto lui! Voleva farsi consegnare così, che cazzo potevo fare? Stare a guardare mentre decide di farsi ammazzare come mio fratello?! Non una seconda volta Clark! -

Chiusi gli occhi, ritornando nel mio mondo esangue, colmo di nuvole nere che trascinavano il vapore del mio pianto astratto in un cielo turbolento. Non riuscivo a riflettere lucidamente, a fare un senso della situazione e non sapevo da dove cominciare...

BE HONEST (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora