You could touch the sky but you ain't got shit on me...

3.4K 95 3
                                    


"Burj, Dubai ain't got on me,
you could touch the sky, but you ain't got shit on me.
'Cause I'm on top of the world
I'm on top of the world, yeah".

(3)

È tardo pomeriggio quando rientro a casa. Ho bisogno di una doccia ma soprattutto ho bisogno di una calmata.

«Bella sei tu?»

«Si mamma, faccio una doccia ed esco» annuncio prima di chiudermi in bagno e gettarmi sotto il getto caldo del soffione della doccia.

Mezz'ora dopo sono in balcone, intenta nello stirarmi i capelli mentre fumo la mia puff.

«Devo calmarmi» mi ripeto.

Quel cretino non fa che dannarmi!
E io ammetto di doverne parlare con qualcuno, Max non è sufficiente.
Ho bisogno di sfogarmi, ho bisogno di...non lo so nemmeno io.

Rientro dentro e prendo il primo vestito che mi capita tra le mani.

«Bella, esci?»

«Si Vic, vado ad una festa» dico allacciandomi le scarpe alle caviglie.

Mia sorella mi guarda interrogativa poi va via senza dire niente.

Sbuffo.
Perché non c'è una persona normale in questa famiglia?
Perché con il tempo sono tutti cambiati?

«Sto uscendo!»
Esclamo e senza aspettare risposta chiudo la porta di casa.

Fuori dal cancello c'è la macchina di Max parcheggiata, lui invece è appoggiato allo sportello del passeggero; non mi nota subito.
È infatti concentrato al telefono.

«Cazzo B, non pensavo volessi scopare questa sera!»
Esclama il biondo abbracciandomi.

Gli lancio uno sguardo fulmineo e torno a concentrarmi sul suo di abbigliamento.

«Mh scommetto che invece tu abbia deciso di passare per stasera vista la camicia».

«Ah ah ah ah. Vedrai B...vedrai» mi fa l'occhiolino ed entra in macchina.

Io faccio altrettanto.

«Quindi dove da la festa Daniel?»

«Al Jimmy'z, come sempre».

Annuisco e per il resto del viaggio mi concentro solamente sulle canzoni trasmesse in radio ma anche agli sguardi furtivi che Max, di sottecchi mi lancia.

«Max ti prego puoi guidare più decentemente?!» Mi lamento.

Ma solo per dargli fastidio.

«B, preferisci che ti lasci per strada?» Ride e io faccio altrettanto.

Dopo poco siamo davanti al locale.

Il volume alto della musica si sente da fuori.

La fila per entrare è immensa e spero che Max possa usare uno di quei jolly del tipo: «Ehi amico sono un campione mondiale di formula 1 mi faccia passare» oppure, come farebbe il Max che conosco io:
«Senti stronzo non ho tempo da perdere, il mio migliore amico è lì dentro quindi fammi passare».

sweetheart // charles leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora