It was like he was never there, it was like he was gone in thin air...

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"When it's time, when it's time, when it's time (time, it's time, babe)
It won't matter (it won't matter,babe)
It won't matter (ya)
It was like he was never there (it was like he was never there) It was like he was gone in thin air".

(6)

Da quella sera non ho né più sentito né più visto Lando.

È letteralmente scomparso dalla faccia della terra.

Mi rimpiango solo di non averci stretto amicizia, potrò almeno dire di averci provato, è stato lui infatti a sparire.

«Bella questa sera non fare tardi che domani mattina andiamo lì, non te lo scordare!»

Mia madre dal salotto non fa che urlarmi di rientrare presto, io in realtà non avevo neanche previsto di uscire.

Devo studiare.

Come questa sera, anche domani mattina dovrei farlo, peccato però che sia un giorno troppo importante da poter saltare.

Domani è infatti il compleanno di Pascale e nonostante le due famiglie si riuniranno, non posso non presentarmi.

Per lei farei ben altro...anche passare l'intera giornata con il figlio.

«Non credo uscirò!»
Esclamo dalla mia camera.

Chiudo la porta e dopo aver fatto una crocchia veloce e indossato gli occhiali, caccio fuori i libri.

Dovrò studiare fino a tardi se domani mattina voglio essere presente al compleanno di Pascale, prendo un bel respiro e apro la giusta pagina.

Un'ora e mezza dopo ho finito matematica finanziaria ed essendo nei tempi decido di prendermi una pausa.

Guardando fuori mi accorgo che ormai il sole è tramontato, è sera e soprattutto è ora di cena.

Neanche a farlo apposta, qualcuno bussa alla porta.

«Bella, sotto è quasi pronto».

Mia sorella con indosso lo stesso mio paio di occhiali mi guarda preoccupata.

«Lo so...ma devo ancora finire di studiare diritto privato». Faccio una breve pausa. «Puoi portarmi qualcosa su?»

Victoire accenna un sì e senza dire altro chiude la porta.

Io nel frattempo prendo il telefono; come capita spesso ho delle chiamate perse e la maggior parte di queste provengono dalla stessa persona: Max.

Lo richiamo e mentre prendo la mia puff dalla borsa ed esco fuori al terrazzo, lui ha già risposto.

«Cazzo B! Sono due ore che sto provando a chiamarti!»

«Scusami...stavo studiando e ho messo il silenzioso».

Mentre aspetto che dica qualcosa, inspiro il fumo al sapore di mela verde.

«Volevo chiederti se ti andava di venire sul lungo mare».

Ci penso un po' su e nonostante sappia bene che non posso permettermelo cerco di allungare il più possibile questa pausa.

«Devo studiare ancora diritto privato, se vuoi puoi venire qui. Stiamo sul balcone».

«No no, non sono andato all'università proprio per questo».
Dice ridendo.

«Oh andiamo ma se a quei tempi eri già in Formula 1!»
Rido anche io.

«A quei tempi B?» Ride. «Non ho trent'anni!»

«Si ma li dimostri!»

sweetheart // charles leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora