I couldn't save you from my darkest truth of all...

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"Remember I was your hero, yeah
I'd wear your heart like a symbol
I couldn't save you from my darkest truth of all".

(20)

So che andarmene senza dire nulla, senza nemmeno lasciargli un biglietto, può sembrare da codardi; ed è proprio per questo motivo se non appena avrò finito con Max, tornerò da lui.

Chiudo silenziosamente la porta e scappo al circuito.

Quando arrivo Max è già in pista, ha un cappellino al rovescio in testa e i suoi soliti bermuda.

Sventolo una mano in aria per farmi vedere, e lo raggiungo.

«Credevo non saresti venuta!» Esclama abbracciandomi.

«Ehm...sono le otto e dieci! Ho tardato di soli dieci minuti!».

Max mi guarda con occhi furbi e prima di scattare e lasciarmi lì, imbambolata con ancora i pensieri fermi alla scorsa notte, mi dice:

«Se ieri non avessi fatto tardi, magari saresti stata puntuale!»

Lo raggiungo a passo svelto.

«Cosa ne sai di cosa ho fatto ieri?»

Max alza un sopracciglio e si avvicina al mio viso.

«Ieri sera ti ho sentita uscire...»

«Avevo controllato un attimo prima!» Esclamo. «Le luci erano spente!»

Max fa spallucce.

«E io non voglio neanche immaginare come sia terminata la serata».

Avvampo improvvisamente. Non può essersene accorto.

Con due dita mi alza leggermente il mento e mi guarda fisso negli occhi.

«Trasduci sesso da tutte le parti Bella...hai un succhiotto proprio qui!»

Dice toccandomi delicatamente una zona del collo. Non ci avevo fatto caso, ero talmente presa questa mattina che non mi sono nemmeno guardata allo specchio.

«E la tua gamba non fa che tremare!»

Urla tirandomi uno schiaffetto sulla coscia destra.

Trasalisco ancora di più, dall'imbarazzo. Non è possibile.

«Quindi adesso o mi dici immediatamente come si sono evolute le cose tra di voi, o ti giuro che ti lascio qui e poi si che dovrai offrirmene due di cene!»

Lo guardo colpevole, dovevo parlargliene già ieri sera...ma non l'ho fatto.

«Posso ancora batterti!» Esclamo superandolo.

Lui però mi acchiappa per i fianchi tendendomi ferma.

«Oh si...sono sicuro che conciata così potresti partecipare alla Maratona di New York, anzi scommetterei la mia carriera che vinceresti».

Dice ironico.

Gli tiro un colpetto sul braccio e mi siedo per terra, sull'asfalto freddo.

sweetheart // charles leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora