It must be exhausting always rooting for the anti-hero...

3.1K 106 1
                                    


"It's me,
Hi!
I'm the problem, it's me.
At teatime, Everybody agrees.
I'll stare directly at the sun but never in the mirror, it must be exhausting always rooting for the anti-hero".

(18)

Quando entriamo nel locale e ci mischiamo tra la marea di persone, Charles poggia una mano intorno alla mia vita e mi stringe a sé.

Rimango stupefatta dal suo gesto, ma allo stesso tempo protetta, rivendicata.

«Cosa prendi?» mi chiede non appena giungiamo al tavolo.

«Mhh non lo so, è uguale».

«Va bene, faccio io».

Charles si allontana e io resto ferma, immobile, mentre studio le altre persone. Riconosco dei piloti, il mio sguardo si scontra con quello di Lando, fino ad arrivare alla figura di Daniel.

Non ho però il tempo di sporgermi e salutarlo che Charles è già di ritorno.

Mi porge un bicchiere bluastro che con riluttanza accetto.

Spero non sia avvelenato.

«Cin cin?»

«Cin cin». Rispondo brindando.

Ci sediamo e restiamo ad osservarci, l'atmosfera si fa sempre più pesante e il disagio colpisce entrambi.

Bevo ancora un sorso del mio "non so cosa sia" e arraffo il cellulare.

Non so cosa fare, cosa dire, come comportarmi con lui. Se frenarmi oppure lasciarmi andare.

«Balliamo?»

Charles mi porge la mano che io subito stringo; ci alziamo e ci dirigiamo dove tutti, ormai alticci, stanno ballando.

Per fortuna le canzone non sono dei lenti, non saprei come comportarmi altrimenti.

Una sua mano però scivola lungo il mio fianco infrangendo la distanza di sicurezza che si era creata, il mio petto sbatte contro il suo.

I nostri nasi si toccano e io alzo il mento per guardarlo meglio, mi sorride e avvicina le labbra al lobo del mio orecchio.

«Non hai idea di quanto ti voglia in questo momento».

Il fiato mi muore in gola, sento il cuore battere all'impazzata; vorrei rispondergli, dire che lo voglio anche io.

Ma non lo faccio, come sempre resto immobile speranzosa che lui prenda nuovamente in mano la situazione.

Mi guarda nuovamente negli occhi e senza darmi il tempo di fare niente, mi bacia.

Un bacio diverso rispetto a quello di Austin, un bacio rude, ricco di eccitazione.

La musica intorno a noi si trasforma in un semplice rumore di sottofondo, la terra crolla da sotto i miei piedi e io sono costretta a poggiare una mano sul suo petto per evitare di cadere.

La sua presa si fa sempre più forte intorno ai miei fianchi, mentre la sua lingua danza con la mia.

Vengo investita da una carica di adrenalina ed eccitazione che mi spinge a gettargli le mani nei capelli, li strattono, mi faccio forza mentre il fiato inizia a mancarmi.

sweetheart // charles leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora