CAPITOLO PRIMO: NEL GIARDINO

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Capitolo primo

Ottobre 2007, Napoli

L'appartamento di Claudio era tra i più belli del quartiere, vista sul golfo, giardino ben curato, due alberi di limoni carichi di frutti, una siepe di buganvillea a garantire una privacy ottimale, giochi per bambini ed un barbecue rigorosamente a gas ultimo modello in un angolo riparato. Tutti gli spazi, interni ed esterni, erano stati disegnati da uno degli architetti più in vista della città, Leonardo de Vita, che aveva anche curato la costruzione della maggior parte degli arredi della casa. Praticamente solo il forno a microonde ed il televisore erano stati acquistati in un negozio, il resto era opera della mente geniale e delle mani dell'architetto, che per quella prestazione aveva chiesto, insieme alla sua squadra, una parcella con un numero di zeri piuttosto imbarazzante. Ma Claudio non aveva battuto ciglio, aveva voluto il meglio, ed il meglio si paga.

"Avete visto, sono uscite le foto dell'appartamento su AD!", Rita la moglie di Claudio stava mostrando agli invitati, con entusiasmo la copertina della famosa rivista di arredamento con in bella mostra un particolare del salotto in cui in quel momento stavano servendo l'aperitivo. Il battesimo della loro quinta figlia era stata l'occasione per inaugurare la nuova casa dopo la ristrutturazione, e mostrare il capolavoro a tutte le mogli invidiose del circondario, che sarebbero state costrette a sorridere ed a rodersi dentro, mentre sorseggiavano un calice di spumante rosato del beneventano.

"Wow, che soddisfazione!", "Bellissime foto, complimenti!", "Comunque, è molto più bella dal vivo!", i commenti e le pacche sulla spalla si succedevano insieme agli auguri per la bellissima quinta figlia, mentre Rita, gongolante in un ricercatissimo abito di Dolce e Gabbana, avvisava tutti che una copia della rivista era disponibile per ogni invitato sulla madia vicino all'ingresso.

Claudio chiacchierava con alcuni dei suoi clienti più facoltosi, che per questo si sentivano anche gli amici più stretti: il suddetto architetto de Vita, il cavaliere Capece Minutolo, titolare di un'azienda vinicola che esportava soprattutto in Russia e nelle Americhe, ed infine Antonio Chiaramonte, proprietario di una catena di ristoranti che abilmente apriva e chiudeva nei quattro angoli del mondo, un omone con la barba lunga ed il pancione che quando rideva faceva oscillare i lampadari. Erano chiacchiere oziose, che passavano agilmente dalla politica spicciola all'ultima partita del Napoli, fino ad arrivare ai commenti sulle cosce della nuova vicina di casa del cavaliere, che amava spogliarsi con le tende aperte e che ormai era diventata un appuntamento fisso per tutti i condomini. Le bollicine rendevano le bocche più larghe, il clima mite di un autunno che non voleva decidersi a stabilirsi favoriva la giovialità e gli inciuci da cortile, in genere appannaggio delle donne, ma non disdegnati dagli uomini.

"L'avete sentita l'ultima?", la voce con forte cadenza napoletana di Antonio Palumbo aveva richiamato l'attenzione della compagnia, senza attendere risposta si avvicinò agli altri tre come per confidare un segreto, versò un altro po' di spumante e cominciò: "Cioè non sapete l'ultimo scandalo di Napoli?".

"Vabbuo', qua ogni giovno ce ne sta uno nuovo!", commentò l'architetto con leggerezza, aiutato dalla pronuncia della erre tipica dei gagà napoletani. "Dai, vaccontaci questa novità!". Quando si parla di scandali e inciuci l'attenzione si alza sempre e non si dimentica nemmeno un particolare, potrebbe essere un interessante stratagemma per insegnare la storia.

"Io l'ho saputo da mia sorella, che è amica dell'ex marito di questa dello scandalo."

"Il fatto si fa complicato." Commentò Claudio con un certo distacco divertito.

"Questo fatto lo sa tutto il Vomero!", rincarò Antonio per dare peso al suo racconto.

"E tu ti sei incaricato di farlo arrivare a Posillipo, è vero?", una risata generale seguì la battuta del cavaliere, ma il Chiaramonte non si lasciò intimorire e continuò imperterrito.

"Insomma, 'o volete sentì 'sto fatto? Praticamente, è una storia di corna!"

"Lo sapevo, le covna ci stanno sempre..." lo interruppe brevemente Leonardo, giocando con l'asola della giacca di lino grezzo egiziano tagliata su misura da una delle più famose sartorie napoletane.

"Ma so' corna troppo belle, mica corna così. Insomma, ci sono questi due, marito e moglie, sposati, lui fa il rappresentante, lei invece fa l'avvocato. Si erano fatti una casa al Vomero e frequentavano la bella gente di Napoli, stavano tranquilli, uscivano la sera, bar, ristoranti, aperitivi, discoteche, insomma facevano la vita mondana di chi ancora nun tiene figli, trent'anni lei, un paio di meno lui, giravano per i baretti di Vico Belledonne, e poi teatro, cinema, tutto 'o pacchetto. Praticamente, era tutto normale, erano sposati da cinque anni ma non tenevano figli, lui era sportivo, sempre alla moda, curato, praticamente un figurino, e pure lei comunque una bella ragazza, di buona famiglia. A un certo punto, decidono di fare una vacanza a Formentera, guaglio' non andate a Formentera con mogli e fidanzate perché è 'na guerra!!"

"Ma come lo sai, ci sei stato?", commentò il padrone di casa.

"No, me l'ha detto questo amico, guaglio' non si capisce niente, femminoni a destra e a sinistra, spiagge di nudisti, bar dove le ragazze mezze nude ballano sopra i tavoli e il barista le fa bere direttamente a canna. Una cosa esagerata. Comunque, questi due decidono di fare 'sta vacanza a Formentera, e con altri due amici, vanno tutti assieme in una casa, ma qualcosa va storto."

"Lui muore?", lo interrompe il Cavaliere con un sorrisetto maligno.

"Ma che muore, quello era vivo e vegeto. L'amico, che si era portato una racchia in vacanza, a quanto pare non s'è l'è cagata di striscio, e stava sempre insieme alla moglie del mio amico, ma sai, all'inizio sembrava normale, si conoscevano da tanto tempo, diceva, si volevano bene...eccetera, eccetera. Si volevano bene? Quello gli ha servito un piattino esaggerato. Giorno per giorno la moglie del mio amico e questo diventano culo e camicia, si svegliano presto insieme, vanno a fare la spesa insieme, vanno a nuotare dietro le rocce insieme, insomma non si staccano mai, qualcuno dice che sono stati visti ammoccarsi dentro al bagno del Bananas..."

"Cos'è il Bananas?"

"Un locale famoso, dove la gente si scassa di cocktail, e loro stavano sempre li, anche perché c'era una barista bona. Comunque non si è capito che è successo, ma questa, la moglie, esce pazza, e quando finisce la vacanza e se ne va di casa, lascia tutto, il marito, il lavoro, la casa, tutto. Nessuno sa dove è andata a finire. Per più di un mese non fa sapere niente alla famiglia e agli amici stretti. Poi si scopre che qualcuno la ha vista andare in moto con uno in giro per la Sicilia..."

"E 'mo chi eva questo della moto?", l'architetto era ormai preso dalla storia.

"E secondo voi chi poteva essere, era l'amico di Formentera, che era scappato a Palermo e se l'era portata. E mo' questi sono andati a vivere là, ma vi rendete conto? ". Una risatina di approvazione e stupore accompagnò il finale della storia, nessuno di loro si era accorto dell'apertura e della chiusura del cancello del giardino, mentre la storia andava avanti un uomo sulla trentina, vestito in maniera molto casual, con una camicia bianca ed un jeans strappato, stridente con le giacche ed i tacchi degli invitati, era entrato ed era stato accolto dalla padrona di casa con un abbraccio abbastanza intimo. Claudio volse lo sguardo verso l'invitato che si era avvicinato in silenzio, e dopo aver soffocato una mezza risata sarcastica, commentò: "Niente male vero?". L'oratore sembrò colpito dalla sua reazione e ignaro di ciò che sarebbe accaduto a breve gli chiese: "Ma che è? Non ti è piaciuta la storia? Le corna non ti piacciono?". Per la prima volta prese la parola il nuovo arrivato, con una voce profonda e tranquilla, sorrise e commentò: "Bella storia, a tratti un po' troppo romanzata, ma mi è piaciuta, mi volevo presentare, sono Lorenzo, quello di Palermo e sono il fratello di Claudio!"

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