CAPITOLO TRENTOTTO
Claudia impiegò almeno un'ora, tre caffè e due aspirine per riuscire a mettersi in piedi, e restarci senza aiuto potendo anche camminare, i quattro avevano in programma di visitare l'isoletta di Espalmadores, una lingua di terra di fronte a Formentera, disabitata che con la bassa marea si può raggiungere anche a piedi, Lorenzo che si sentiva in parte responsabile degli eventi della sera prima, voleva rimandare l'escursione per non farla stancare, ma lei non aveva voluto sentire ragioni, non poteva permettere che per colpa sua tutti rimanessero a casa. Così, dando fondo a tutte le sue energie si sollevò dal divano e riuscì miracolosamente a mettere su il costume, nonostante tutto ebbe la lucidità di scegliere anche un bikini molto succinto, verde militare, con l'unico scopo di farsi notare da Lorenzo, se ancora ce ne fosse stato bisogno.
Non c'era una nuvola nemmeno a cercarla, il cielo era di un azzurro intenso e si fondeva quasi senza soluzione di continuità con l'orizzonte ed il mare, la luce era così intensa che Claudia aveva difficoltà a tenere aperti gli occhi nonostante gli occhiali da sole, evidentemente i postumi della sbornia non erano ancora abbastanza lontani. Passeggiavano distanziati di circa tre metri, Lorenzo e Cinzia sul ciglio di una duna, con lei che illustrava l'importanza della vegetazione autoctona, e della posizione esatta di ogni pianta dalla battigia. Lorenzo dalla sua trovava quei cespugli polverosi ben poco attraenti, seguiva il sentiero segnato dalla passerella, ma guardava alla sua sinistra le onde del mare frangersi sulla sabbia e sugli scogli, ed i piedi di Claudia che schizzavano e lasciavano impronte sulla sabbia bagnata, accompagnati dalle orme di Luca che le stava a fianco. Poi sollevando lo sguardo vide che lei teneva in mano qualcosa, e la sventolava con nonchalance, come una sciarpa in una calda giornata d'inverno, ma non era inverno e non poteva essere una sciarpa, capì di cosa si trattasse quando, la voce che teneva il sermone sulla flora delle dune cambiò tono e volume, e si rivolse direttamente a lui gridandogli: "Ehi mi stai ascoltando? O devo spogliarmi pure io per avere la tua attenzione?". Lui le fece segno di tacere per non farsi sentire dagli altri, che probabilmente essendo sopravvento non erano stati comunque raggiunti dal commento velenoso di Cinzia, poi, incuriosito girò impercettibilmente lo sguardo verso Claudia e capì che quello che brandiva come un trofeo in mano era il reggiseno del costume, ebbe un moto di desiderio vedendo la pelle nuda di lei ancora non perfettamente abbronzata, avrebbe voluto baciarne ogni centimetro, esplorarne ogni recesso, sentirne il profumo, ma dovette distogliere lo sguardo per non creare un caso diplomatico, tornò a guardare davanti a se, e semplicemente commentò: "Che problema c'è, qui lo fanno tutti, magari ha solo voglia di abbronzarsi meglio".
La spiaggia era inframmezzata continuamente da piccole calette costituite da scogli che formavano tante piscine naturali, perfette per un bagno in tranquillità, Claudia ne vide una meravigliosa, larga più o meno quattro metri, con le rocce che formavano un cerchio quasi perfetto, con un piccolo spazio utile per lasciare entrare l'acqua e le persone, senza dire niente a Luca lanciò la borsa ed il costume sulla sabbia, e si lasciò scivolare nell'acqua fresca. Poi gridò per incoraggiare gli altri: "Venite è fantastico qui!", Lorenzo trovò una buona scusa per abbandonare il percorso naturalistico che era stato costretto a seguire e con la massima serenità si liberò della maglietta e dello zaino, lanciandoli, con la maestria di un esperto giocatore di bocce, esattamente accanto ai capi lasciati da Claudia. Si tuffò senza troppi complimenti alzando una nuvola di spruzzi, investendo Luca che invece si stava immergendo con la grazie di chi sembrava essere alle terme di Chianciano. Non pensò minimamente di aspettare che Cinzia li raggiungesse, gli mancava l'aria, non sapeva se fosse il caldo della giornata senza vento, l'hang over che si faceva sentire un po' anche per lui, o semplicemente la voglia di stare vicino a Claudia, ma in fondo gli interessava poco, lui ora era li a pochi centimetri da lei, ed anche se non poteva toccarla, sentiva che quei pochi sguardi rubati erano più forti di ogni carezza. Tutto era sparito intorno a loro, chiuse gli occhi e si immaginò con lei, solo, al tramonto, che facevano l'amore sulla sabbia bagnata, protetti dalla corona di scogli, ed accompagnati dalle note calde delle onde, unici spettatori del loro amore sensuale e proibito. Si immerse, come a voler continuare a vivere il sogno, sperando inconsciamente che se fosse riuscito a stare ancora sott'acqua non sarebbe stato costretto a rivedere la realtà. Ma dovette riemergere per riprendere fiato, ed in quell'istante l'atmosfera onirica fu squarciata da una nota grave e prolungata proveniente da un barcone carico di persone e bandierine, probabilmente una di quelle mini crociere organizzate per far vedere ai turisti le bellezze dell'isola in mezza giornata. Lui si accorse che Cinzia era vicino a lui e cercava il suo contatto, le concesse qualche minuto controvoglia, visto che anche Luca era ormai in acqua e cercava le attenzioni di sua moglie, con difficoltà si liberò dai suoi pensieri, perché sapeva di dover almeno salvare le apparenze, la baciò, lasciandosi cullare dal movimento delle onde, fece qualche commento scontato sulla bellezza del posto e finalmente si decise ad uscire per asciugarsi. Così ad uno ad uno fecero tutti quanti.

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Stelle Gemelle
RomanceDue ragazzi. Due anime. Due corpi. Lorenzo e Claudia. Nati l'uno per l'altra. Si conoscono, tra i banchi dell'università, diventano amici. Molto amici. Condividono gioie, amori, emozioni. Lui, studia per compiacere il padre, uomo all'antica, che non...