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Alla voce del suo compagno, Nam sospirò e strinse forte la mano di Jin.
《Lo so che è sbagliato chiedertelo.》

Egli non voleva far uscire allo scoperto, fin da subito, la vera natura di Jin ai suoi compagni.
Non poteva sapere come avrebbero potuto reagire a quelle orecchiette e a quella coda.

Jin aveva già capito, perfettamente, cosa intendesse precedere con quella frase.
Chiuse gli occhi, inclinò leggermente il capo e soffiò in aria.
Le sue ingenue abilità scomparvero, e non appena riaprì gli occhi Namjoon strinse forte la sua mano.

Sentiva già che avevano una connessione tale da non dover perforza esprimersi a parole. E per questo sorrise.

《Andiamo.》

Camminarono a passo veloce fino a raggiungerli, e insieme raggiunsero, a qualche chilometro di distanza, una vecchia baita in cemento.
Assomigliava molto ad un magazzino.

La prima cosa che si poteva notare stando in piedi davanti ad esso, era lo schemo modernissimo in ferro pesante.

Sembrava non appartenere realmente al luogo originale, tanto che fosse moderno rispetto alla porta sconquassata e il cemento sporco.

Sembrava proprio un nascondiglio coi fiocchi.
Namjoon era sbalordito, non aveva parole. Chi aveva sistemato quel luogo per loro?

Hyundai s'avvicinò allo schermo, con l'occhio destro esattamente al centro di esso.
Adesso Nam aveva capito di chi era il merito, ma aspettò prima di pronunciare anche una sola parola.

Click

La grande porta s'aprì e davanti a loro si schiuse un oscuro panorama.
Jin non riusciva a vedere molto da dove si trovava, ma osservò l'espressione sconcertata di Nam.

《Ma che cazzo?》


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so di aver aggiornato alle 3 di mattina però dovete capire che sto in albania appena scesa dall'aereo ahahaha

•ʙʟᴀᴄᴋ ᴘɪʟʟᴏᴡ• ɴᴀᴍᴊɪɴ #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora