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Namjoon serrò la mascella, osservando i suoi uomini con uno sguardo di fuoco, come se avessero oltrepassato i loro limiti.

《Piccolo, ora devo andare.》

Cercò di trasparire più candido che mai, parlando col suo micino, sperando che non notasse nulla, dati alcuni rumori ed il suo lungo silenzio.

Fece un giro completo, nella cabina, per cercare di squadrare tutti i MadeinBlack, per contarli e per calcolare quanto ci avrebbe messo ad ammazzarli tutti.

《Va bene Tigrotto》

Rispose il ragazzo innocente dall'altra parte della cornetta, non riuscendo a percepire la benché minima tensione da parte di Nam.

Quest'ultimo sorrise dentro sé stesso, sentendo il nomignolo che gli aveva dato.
Gli piaceva, e non poco.
Ma glielo avrebbe detto un altra volta.
Ora non poteva sorridere, doveva dimostrarsi duro. Solo Jin poteva renderlo così soft, ma non poteva renderlo pubblico ai suoi uomini.

Nam non sorrideva mai.

L'uomo dalla benda rossa si stancò di aspettare, così si avvicinò al vetro della cabina e iniziò a mollare forti pugni su di essa, provocando fortissimi tonfi, che risuonavano dentro quella piccola e scomoda cabina telefonica.

Nemmeno il tempo di rispondere a Jin, in mezzo a tutto quel fracasso, che l'uomo staccò un cavo, alzandolo all'altezza del volto di Namjoon, per fargli vedere come adesso, l'unica speranza di parlare col ragazzo, svanì.

Il sangue di Namjoon si gelò nelle sue vene, e l'espressione era accompagnata dai molteplici ''bip'' del telefono, ormai con la linea staccata.

Jin, con in volto un espressione triste, staccò il telefono dal suo orecchio e guardò lo schermo a lungo, ricercando la voce del ragazzo, che già gli mancava.

La vista di Namjoon si annebbiò completamente. Lasciò andare il telefono giù per terra, che, collegato ad un riccio filo, rimase penzolante dopo aver sbattuto sul vetro.

Spalancò l'uscita, rompendo in mille pezzi la porticina già malandata.

•ʙʟᴀᴄᴋ ᴘɪʟʟᴏᴡ• ɴᴀᴍᴊɪɴ #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora