22💫

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Il ragazzo dalle dolci filosofie giaceva sul divano, ansioso.

Muoveva nervosamente una gamba, guardando il soffitto.

Aspettava qualcosa, qualche segno che egli fosse vivo e che, un giorno, lo avrebbe rivisto.

Non sapeva però che Nam era più vicino di quanto credesse.

Egli entrò in una cabina telefonica, abbandonata dalla città ed in generale dal genere umano.

Ma almeno funzionava, ed era nascosta in modo che nessuno lo vedesse, e che nessuno lo potesse rintracciare.

Chiuse la porticina di plastica malandata dietro di sé, e illuminato da una luce fioca, alzò la grande e rossa cornetta del telefono.

Digitò rumorosamente i numeri che componevano il numero di telefono del giovane barista.

Era arrivato a cercare qualcuno, e non era per questioni illegali.

Questa era una cosa nuova per lui.

Appoggiò la cornetta vicino il suo orecchio, in modo rozzo ma al contempo professionale.

Quel suono, quegli squilli, lo mandavano in tilt.

Non riusciva ad aspettare ancora un po'. Si umettò il labbro passando la lingua lentamente lungo il labbro inferiore.

La sua mano quasi fremeva, stringendo forte quella vecchia cornetta.

Era sicuro che il numero fosse quello. Le sue fonti non sbagliano mai.

Guardava il riflesso di sé stesso dritto in fronte a lui, quando sentì un suono.

Era il dolce suono della voce del suo piccolino.

Il suo cuore cominciò a battere, come non aveva fatto mai. Cominciò ad ansimare leggermente, sentendo solo ora tutta la fatica sulle spalle della sua quasi corsa per raggiungere la cabina.

《Chi è?》

Rispose Jin, dopo aver notato quel numero sconosciuto comparso sul display del telefono.

//

sto.

amando.

•ʙʟᴀᴄᴋ ᴘɪʟʟᴏᴡ• ɴᴀᴍᴊɪɴ #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora