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Le lacrime dolci del gattino continuavano a colare dai suoi occhi scuri, mentre osservava gli occhi di Namjoon, senza staccare lo sguardo.

《Scusami..》

Mormorò Namjoon, con un tono di voce bassissimo, e con gli occhi lucidi sia dal dolore fisico, che da quello mentale, provocato da sensi di colpa riguardanti il suo piccolo Jin.
Non avrebbe mai dovuto lasciargli le bustine, mai.

Jin scosse il capo, poggiandolo poi fra il suo collo e la sua spalla, voglioso di tutto il suo calore.
Namjoon mise una mano dietro la sua schiena, mentre sentiva sulla propria pelle le cuciture che gli stavano mettendo i Serpents.

Era doloroso, ma mai quanto sapere che Jin non fosse al sicuro ormai.

《Ti proteggerò io》

Mormorò Namjoon, a denti stretti, mentre sentiva le soffici e carnose labbra di Jin percorrergli le guance ed il collo, rilassandolo.
Comparati i suoi piccoli baci a quel dolore non erano nulla, ma lo facevano stare bene.

All'improvviso non sentiva più movimento, si voltò verso i suoi due uomini e questi gli dissero che avevano finito, che però non doveva muoversi troppo, anzi, quasi per niente.

Aveva reclutato due dottori con lui, nel gruppo, perché riteneva importante non mettere piede in ospedale.
Li pagava bene, dopotutto.

Si voltò poi verso la chioma nera di Jin che giaceva giusto alla sua destra, e sorrise.

《Amore, è tutto finito.》

Mormorò al suo orecchio, col cuore che gli batteva a mille.
Lo aveva fra le sue braccia, lo aveva con sé, non poteva essere più felice.

Stilò un sorriso sul viso, mostrando le sue due fossette, e per un attimo gli uomini pensarono non fosse in lui:
non lo avevano mai visto sorridere.

Un profumo dolce, un profumo di rosa, tutto d'un tratto apparve sotto i loro nasi, e sembrava provenire da Jin.

Quest'ultimo alzò il capo e mostrò senza rendersene conto le sue due orecchiette nerastre, che si muovevano sul suo capo lentamente.
Namjoon sorrise alla loro vista, sccarezzandole.

《Eccole qui...》

Jin si rilassò sotto il suo tocco e sorrise, facendogli delle brevi fusa.

Subito, alla vista di ciò, un uomo dei Serpents gli puntò una pistola contro, sgranando gli occhi.

《Ma che cazzo.》

Mormorò l'uomo, prima di essere fulminato dallo sguardo di Namjoon.

Jin si spaventò e abbassò il capo, con gli occhi tremendamente ancora lucidi di pianto.

Namjoon prese la propria pistola dal taschino, con difficoltà dato il dolore, e la puntò contro al suo stesso fratello, stringendo i denti.

《Permettiti un'altra sola volta a puntargli la pistola contro e ti faccio saltare denti, gengive, e cervello cazzo.》

Esclamò, con rabbia, mentre i suoi nervi comparirono sulle tempie.
Voleva che il suo piccolo fosse rispettato.

Jin accarezzò dolcemente le sue guancie, come a dirgli che fosse tutto apposto, e Namjoon in seguito, grazie al tocco di Jin, distese i nervi.

L'uomo abbassò l'arma, con sguardo interrogativo rispetto alle sue orecchie da gatto, senza smettere di guardarle.

《Non sono cazzi tuoi》

Rispose Namjoon, con tono non freddo, ma gelido.
Avrebbe chiesto a Jin del suo dolce segreto in ben altri momenti, quello non era adatto.
Voleva farlo sentire a suo agio, al caldo, fra le sue braccia.

Ormai Hyunday era partito da tempo, ed aveva quasi raggiunto la loro casa, con il loro bunker.

Namjoon si mise seduto grazie all'aiuto di un suo uomo e chiuse gli occhi.
Allargò il braccio, segno che volesse Jin al suo fianco.

Il gattino si mise al suo fianco immediatamente ma con delicatezza, sua solita, e Namjoon non esitò a stringerselo al petto.

《Non lasciami mai più.》

Mormorò Jin, con una voce sottilissima, e con degli occhi supplicanti.
Namjoon gli sorrise leggermente, lasciandogli poi un bacio sulle labbra.

《Mai più.》

•ʙʟᴀᴄᴋ ᴘɪʟʟᴏᴡ• ɴᴀᴍᴊɪɴ #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora