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Inutile dire che la tensione era aumentata fino alle stelle.

Non c'era mai stato un vincolo così potete tra i Serpents e tra i MadeinBlack.

C'era un uomo in mezzo adesso, oltre alla bustine che sicuramente erano vulnerabili in quel locale ormai senza protezione.

《Io lo avevo detto che non era una buona idea. Jin non ce la farà mai a proteggersi da solo...》

Il cuore di Nam perse alcuni battiti, poi li recuperò, poi li perse dinuovo. La sua pressione aveva degli sbalzi che gli fecero diventare il viso pallido.

Come poteva, un ragazzo così fragile, a resistere a quella banda di trasandati e violenti?

《Andremo da lui, adesso.》

Affermò Hyundai, prendendo poi velocemente il proprio telefono dalla tasca. Poi ne prese un altro, e ne diede uno a Namjoon.

《Potevi dirmelo prima che ti mancava il telefono... Ne ho uno già non rintracciabile.》

Namjoon lo prese e guardò tutti i presenti con aria sempre fredda gelida, con la differenza che ora aveva il viso molto più ghiacciato perché aveva un colorito chiarissimo. Gli occhi penetranti come sempre.

《Andremo, e gli spaccheremo il cranio.》

La sua voce era più bassa, il suo sguardo invece altissimo.
A tutti i costi avrebbe protetto Jin.

Dopo la feroce affermazione di Namjoon, tutto il gruppo lanciò un grido di sfida, come a confermare ciò che aveva detto il loro capo.

Ma forse non sapevano che ormai era troppo tardi.

L'uomo che prima era entrato nel locale di Jin, si diresse subito in centrale, dove si trovavano tutti i suoi compagni.

I Serpents avevano come rifugio un bunker, dove vi erano anche tutte le loro armi.

Hueninkai, entrò nel bunker, felice per aver scoperto con pochissimo tempo e con facilità dove Blackpillow nascondesse la droga.

Era la prima volta che era così evidente una sua sconfitta.

Il boss, così chiamato da loro, era in piedi, di spalle all'entrata, con attorno tutti i ragazzi-Serpens. Avevano tutti una giacca nera con un serpente verde e una lunga lingua rosso fuoco.
Stavano discutendo dell'accaduto, quando Hueninkai fece irruzione.

《Ed i miei meriti??》

Esclamò, e la sua voce fastidiosa rimbombò per tutto il bunker.

Il boss sbuffò e si girò verso di lui, dopo che interruppe il discorso che stava facendo.

《Stai zitto, non hai fatto niente di che.》

Mormorò un uomo, Xiu, il quale era il più intimo amico del Boss.

Quest'ultimo era diverso da Namjoon. Amministrava, ma non agiva mai.
Era semplicemente un boss, mentre Nam era un Leader.

Portava sempre una camicia nera, con dei bottoni che quasi non reggevano la sua grassa pancia.

Xiu, invece, faceva le sue veci. Era un uomo alto e muscoloso, degli occhi scurissimi e dei capelli altrettanto neri.

Era bellissimo, agile e forte. Era lui che ogni volta si mascherava e combatteva contro i nemici.

Erano una setta ben organizzata e piena di soldi e affari, ma nessuno superava i MadeinBlack e la loro droga.

《Abbiamo un piano, piuttosto.》

Aggiunse il Boss, mentre si accendeva una sigaretta già presente fra le sue labbra.

Un uomo entrò nel locale di Jin.
Ormai era sera, e nessuno riusciva a vedere oltre due metri, o perché era ubriaco, o perché era troppo concentrato a bere e dimenarsi nel pub.

Quest'uomo aveva un cappuccio in testa e le mani nelle tasce del giacchetto nero.

Aveva una mascherina sulla bocca e gli occhi rossi.

Jin, che stava dietro il bancone, subito vide l'uomo e gioì, con un lungo sorriso.

《Namjoon!!! Le tue caramelle sono ancora qui con me!!》

L'uomo nero stirò un ghigno sul volto.
Avevano ragione, le aveva lui.

•ʙʟᴀᴄᴋ ᴘɪʟʟᴏᴡ• ɴᴀᴍᴊɪɴ #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora