Four.

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«C'è tutto quello che mi hai chiesto, viene centocinquanta dollari».

«Grazie Charlie». Il ragazzo va via con la sua macchina fotografica appena comprata da Lei. Di sicuro rischia molto a vendere la maggior parte delle cose che le persone comprano da lei ma nessuno si pone molte domande, ad esempio da dove arriva la roba o come faccia a procurarsela, sanno solo che loro chiedono e Charlie trova, e va bene così. Lei invece pensa solo a procurarsi tutto ciò che le viene chiesto senza pensare alle conseguenze, di sicuro le cose non le compra, le servono soldi e crearsi certi problemi le porterebbe solo ostacoli. Mentre cammina per le strade di New York si sofferma spesso a guardare la gente che la circonda pensando che la maggior parte delle loro parole, dei loro sorrisi o dei loro gesti siano falsi ma fanno tutto per poter portare a termine la loro giornata senza intoppi, altrimenti non sarebbe così facile come appare. Forse lei non si crea certi pensieri perché è molto strafottente, se deve andare male succede e basta, questo pensa, il che non è del tutto sbagliato, per questo cerca sempre di non dare conto a nessuno, ed è evidente che lei ci riesca benissimo.

«Papà?». Lo guarda appena varca la soglia di casa sua, sorpresa perché non lo vedeva da settimane.

«Charlie». Le accenna un sorriso.

«Pensavo fossi in carcere». Lo guarda e lui accenna un sorriso.

«Come sta tua sorella?».

«Amber sta bene». Lui annuisce, poco dopo lei sale in camera sua e si riposa mettendosi al letto.

Il giorno dopo la scuola ha organizzato un convegno con diversi medici per parlare e insegnare le diverse manovre di soccorso che tutti dovrebbero sapere, insomma i soliti convegni scolastici di cui gli alunni ne approfittano per saltare le lezioni. Charlie e i suoi amici fanno a corsa verso l'aula dove si svolgerà l'incontro ma appena entrati trovano i posti che volevano prendere occupati, costretti a cercarne si siedono nei primi liberi che trovano, la fila è accupata in parte da Billie e le sue amiche che si disperano mentalmente vedendoli che si siedono accanto a loro. Il convengo poco dopo inizia e Charlie inizia ad annoiarsi sin da subito, dopo un po' di tempo perso a giocare al telefono infatti inizia insieme a Mark a strappare dei pezzetti di carta e metterli nei capelli dei ragazzi seduti davati a loro mentre ridono in modo non proprio silenzioso.

«Charlie, sto cercando di ascoltare». La guarda Billie.

«Mi fa piacere». La guarda ridendo e la nera scuote la testa tornando ad ascoltare. I due continuano a giocare con i capelli dei due ragazzi e Billie dopo un po' toglie tutti i pezzi di carta che hanno messo scusandosi con i ragazzi.

«Ma sei seria? Dai». Sbuffa Charlie guardandola.

«Posso ascoltare?». La guarda disperata e Charlie sbuffando annuisce per poi alzarsi e fingere di stare male così da uscire e non seguire più il convegno.

Durante la ricreazione Charlie ordina un caffè al bar della scuola e dopo averlo preso va verso un tavolo per sedersi.

«Eilish sei sola oggi, come mai?». Guarda la ragazza seduta sola.

«Come mai ti importa?». Risponde curiosa l'altra.

«Curiosità». La guarda mentre lei annuisce.

«Antipatiche oggi». Continua la più grande facendo sospirare Billie.

«Charlie che vuoi?».

«Uh proprio antipatiche oggi eh». Si alza per poi guardarla.

«Buona giornata Eilish». Ride andando via mentre la ragazza la segue con sguardo più che confuso.

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È piccolo lo so, scusate. Farò il prossimo più lungo promesso.

Kiss me twice before you go|| Billie EilishDove le storie prendono vita. Scoprilo ora