Twenty-two.

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È tardo pomeriggio qui a New York, il sole cala velocemente lasciando spazio al buio della sera mentre qualche nube incombe sulla città, ormai già da qualche giorno va avanti così questo tempo, ma non sembra dispiacere a Billie che in questo momento è a casa a finire gli ultimi compiti per il giorno dopo, questo è l'anno del diploma e vuole dare il massimo di sé stessa per poi iniziare bene all'università. Riguardo questo sta cercando di prendere in considerazione molte cose, lei e le ragazze vogliono fare il college insieme ma se le cose dovessero andare bene con Charlie, cosa che si augura molto, vorrebbe andare a Los Angeles con lei visto che questo è il piano della sua ragazza, ma non sa se le ragazze sono d'accordo a fare l'università, ovviamente non c'è niente di sicuro, vedendo facendo. Ad interrompere il suo studio ormai quasi giunto al termine è proprio Charlie che frettolosamente bussa alla sua finestra, sembra essere abbastanza agitata infatti quando la nera apre la finestra entra velocemente.

«Che ti prende?». Chiede stranita.

«Diciamo che andavo di fretta». Chiude la finestra e guarda fuori quando si sentono delle sirene dell'auto della polizia in lontananza.

«Charlie che hai combinato?». La guarda spaventata.

«Nulla, stavo facendo i miei soliti giri in un quartiere diciamo poco sobrio e c'erano delle pattuglie, quindi sono letteralmente corsa via». Si appoggia al muro mentre racconta, la nera la guarda sapendo che questa cosa non va per niente bene ma cosa le dovrebbe dire? Sapeva a cosa andava incontro mettendosi con lei, sperava forse che cambiasse qualcosa.

«Charlie perché non cerchi un lavoro così da chiudere questa storia?». Azzarda la ragazza.

«Non posso. Sono ancora a scuola, non ho neanche il diploma non mi prenderebbe nessuno, è il problema principale». Risponde mentre lei la guarda, in effetti ha ragione ma questo non la giustifica.

«Tranquilla sto attenta. Hai forbici?». Le chiede poi.

«Che devi fare?». Le domanda prendendo un paio di forbici e progendole. La castana toglie il giubbotto di pelle che indossa e lo posa sul letto, dopodiché si avvicina e taglia l'etichetta.

«Cristo Charlie l'hai rubato?». La guarda nervosa.

«Sai quanto costava? Dai tranquilla non lo saprà nessuno, non c'erano telecamere. So fare il mio lavoro». Ironizza ridendo mentre rimette la giacca e posa le forbici.

«Che cazzo vuol dire Charlie, non puoi entrare nei negozi e rubare le cose come se niente fosse». Esclama guardandola mentre lei si blocca.

«Calma Eilish». La guarda restando calma.

«Avevo bisogno di un giubbotto e non avevo i soldi». La guarda dispiaciuta e questa frase spezza il cuore alla più piccola ma anche questo non è giustificabile.

«Okay, va bene ma perché non me lo dicevi? Te li davo io, posso farlo e lo sai». Si avvicina.

«Scordatelo, non ti chiederò mai dei soldi». Risponde chiudendo il discorso e lasciando l'altra piena di pensieri e preoccupazioni, sembrava tutto fin troppo bello.

«Va bene, me ne vado». Charlie si gira e fa per aprire la finestra ma viene bloccata dalla sua ragazza.

«No, stai». Sospira sedendosi sul letto quasi disperata, la più grande la affianca e le prende la mano.

«Mi spiace, non volevo deluderti». La guarda sentendosi in colpa.

«No, va bene. Sapevo a cosa andavo incontro, adesso non posso lamentarmi». A queste parole la grande non sa neanche cosa rispondere, sa che odia questo suo lato, un po' si sente come se avesse deluso sua madre. La nera vedendola pensierosa le prende la mano e la guarda non capendo, lei le sorride ma non dice nulla.

«Charlie, parla. Che hai?».

«Nulla è solo che le somigli tanto». Sorride abbassando la testa.

«A chi?».

«Mia madre». La nera si blocca vedendo il suo sorriso triste.

«È una cosa bella tranquilla». La guarda.

«Me la ricordi proprio tanto». Conclude.

«Charlie...». Le prende la mano non sapendo neanche cosa dire, questo momento le sta spezzando il cuore, quanto dolore che starà provando.

«Oh no tranquilla, va tutto bene». La rassicura la castana anche se non cambia molto, la preoccupazione resta. Charlie continua a pensare che tutto questo sia sbagliato, più la guarda più lo pensa, non vuole farla soffrire né deluderla, è come se deludesse anche sua madre così, però stavolta non riesce proprio ad allontanarsi perché si rende conto che il sentimento cresce velocemente.

«Piccola io vado». Si alza poi lei.

«Dove?».

«Devo finire alcune cose». Le risponde mentre l'altra non dice nulla.

«Però voglio che ti sistemi che più tardi passo a prenderti». Si avvicina a lei sorridendo.

«Perché dove andiamo?». Le chiede curiosa.

«Usciamo».  Sorride per poi uscire e andare via.

«Sapevi queste cose già Billie». La guarda Chloe dalla videochiamata che hanno iniziato appena Charlie è andata via.

«Si, lo so. Forse però non gli ho dato molto peso». Ammette per la prima volte, la sua migliore amica la guarda tristemente anche perché odia ammetterlo ma tra le due c'è qualcosa di grande e sincero anche.

«Cosa vuoi fare?».

«Non lo so Chlo, non ne ho idea..». Sospira tristemente. Resta ancora un po' a parlare con la sua migliore amica, dopodiché inizia a prepararsi per uscire con la sua ragazza che non molto più tardi si ferma davanti casa sua e aspetta che lei esca. La raggiunge velocemente per poi salire in moto dopo averle dato un bacio, mette il casco e partono ma non camminano per molto infatti poco dopo la castana si ferma davanti alla spiaggia.

«Vieni». Prende la mano della più piccola sorridendo e scendono in spiaggia andando verso la riva, c'è una tovaglia con alcune candele intorno, due pizze e qualcosa da bere, la nera guarda il tutto sorridendo.

«Non sono una tipa adatta a certe cose soprattutto ad una relazione, più che altro non so dimostrare le cose ma spero di esserci riuscita un po' così». La guarda.

«Si, ci sei riuscita». Si avvicina a lei.

«È splendido Charlie, grazie». Sussurra sulle sue labbra per poi baciarla, ed è come se tutti problemi sparissero, è questo che la frega. Si siedono a mangiare subito dopo rilassandosi un po' e parlando dei loro piani per il resto della settimana.

«Non mi hai ancora detto perché hai avuto quella reazione quando ti ho detto di essere vergine tempo fa». La guarda curiosa Billie dopo un po', lei sospira guardando davanti a sé prima di parlare, come se dovesse trovare il coraggio.

«Queste cose sono molto importanti per me, è una cosa sacra, essere toccati per la prima volta, fare questo passo è importante e deve essere fatto con cura». Spiega.

«Non credevo la pensassi così». La guarda la nera.

«Io ho fatto una scelta di cui non mi sono mai pentita e mai lo farò». Intreccia le loro mani e la guarda sorridendo facendole spuntare un sorriso enorme sul viso cosa che le fa esplodere il cuore. Ma dubita che sarà tutto rosa e fiori.

Kiss me twice before you go|| Billie EilishDove le storie prendono vita. Scoprilo ora