30 Ottobre
Caro Diario,
Ancora non ci credo che domani sarà Halloween... Il tempo passa così in fretta.Il preside ha confermato che la festa ci sarà, è uscito anche un avviso.
Non è necessario andare in costume ma lo metterò ugualmente, ci ho messo molto impegno a completarlo.Purtroppo Beatrice non verrà, quindi addio al costume abbinato.
☽︎
Luna, Beatrice e Selene erano sedute su una panchina fuori scuola. «Sembra assurdo che il secondo mese di scuola ci sia già sciopero.» Disse Beatrice incrociando le braccia. «Assurdo in senso negativo o positivo?» Le chiese Luna. «Negativo.»
Le altre due la guardarono scioccate e le chiesero perché. «Oggi avevamo l'interrogazione di Storia, no? Ecco, io sono rimasta tutta la notte a studiare, poi io vengo a scuola con due autobus. Per tornare a casa devo prendere quello che parte alle 14.30. E quindi adesso devo aspettare cinque ore.»
«Io devo aspettare fino alle 12.» Selene rimase in silenzio e sorrise girandosi dall'altra parte. «Sì, ridi pure. Tu puoi andare a casa anche adesso. Anzi, io non ho fatto colazione, quindi sto morendo di fame. Vado a comprare qualcosa da mangiare qui vicino. Qualcuno vuole venire con me?» Chiese Beatrice alzandosi.
«Nah, sono apposto.» Rispose Luna, invece Selene scosse la testa. «Okay, arrivo.» Beatrice si allontanò, lasciando Luna e Selene da sole. «Va tutto bene?» «Perché?» «Oggi non hai praticamente parlato. E mi sembri un po' strana ultimamente.» Selene la fissò per qualche secondo prima di rispondere.
«Sono sempre la stessa? E comunque non ho molto da dire. Ma perché ti sembro strana?» Luna ci pensò un attimo. «Sembri più stanca del solito, parli di meno e sei sempre assente.» «Ah... Forse sono solo tutte le verifiche e i compiti infiniti. Passo tutti i pomeriggi a studiare. »
Luna annuì, non molto convinta. «Senti, visto che tu e Beatrice dovete aspettare tanto, volete venire a casa mia?» «Certo. Appena arriva Bea glielo chiediamo.»
Dopo una decina di minuti Beatrice arrivò con un pezzo di pizza avvolto nella carta. «Che avete fatto?» Chiese con la bocca piena. «Vuoi venire a casa mia? Luna viene.» Beatrice rifletté. «Diana è a casa?» «Sì... Perché?» «Allora passo.» Rispose Beatrice spostando la sua attenzione alla pizza nelle sue mani.
«Cosa vuol dire "passo"?» Beatrice la guardò in modo strano. «Vuol dire che vengo anche io.» «Scusate, chi è Diana?» Si intromise Luna. «Diana è la sorella di Selene.» Rispose Beatrice al posto di Selene. Luna si girò verso di lei. «Hai una sorella?» Chiese sorpresa.
«Anche un fratello.» «Suo fratello è un figo assurdo devi-» Selene la zittì immediatamente. «Bea, ti prego.» Beatrice alzò le mani offesa. «Andiamo?» Selene si alzò e rimise lo ziano in spalle. Le altre la copiarono.
Durante il tragitto parlarono di tutto e tra poco Beatrice moriva soffocata. Ad un certo punto Luna guardò Selene, aveva lo sguardo perso ed era molto pallida. Sembrava che stesse per svenire. Si fermò e si mise davanti a lei, fermandola.
«Selene, sembra che stai per cadere a terra.» Beatrice si affrettò a starle dietro. «Siamo quasi a casa, vedi di non svenire o quando ti risvegli ti faccio svenire io di nuovo.» La minacciò scherzando. «Ma che dite? Sto benissimo.»
Sembrava quasi offesa e continuò a camminare. «Emh... Che cosa sta succedendo?» Chiese Luna, continuando a fissarla. «È così dalle medie, per un periodo sembra la persona più felice del mondo, poi quando finisce sembra che stia male per qualche giorno. Si riprenderà.» Beatrice cercò di raggiungerla, Luna la seguì.
Arrivarono davanti alla casa di Selene. Cercò la chiave nelle tasche della giacca, ma sospirò e suonò il citofono. «Hai di nuovo dimenticato le chiavi?» Chiese Beatrice, come se fosse una cosa normale. «Già. Tanto adesso apre Ana.» «Quindi non c'è Dan?» Selene scosse la testa
Luna mise le mani ai fianchi. Odiava quando le persone facevano finta che non esistesse. I suoi pensieri furono interrotti da una voce che veniva dal citofono. «Chi è?» La voce era femminile e suonava parecchio annoiata. «Selene.»
«Non eri a scuola?» Rispose, sembrando ancora più irritata. «Apri la porta.» Si sentì un sospiro e il portone si aprì. Salirono le scale fino al quarto piano. La porta era chiusa. «Oddio quanto la odio. Hey, potresti aprire questa stupida porta?» Urlò Selene.
La porta si aprì e davanti ad essa c'era una ragazza con i capelli ricci e biondo scuro, legati con una coda disordinata. I suoi occhi erano grigi e cadenti. Addosso aveva una canottiera bianca e una felpa enorme grigia. Aveva una tuta dello stesso colore.
«Cosa ci fai qui?» «Sciopero.» Selene entrò in casa, trascinandosi le altre due dietro di lei. «Che palle, pensavo di avere casa tutta per me, ma ovviamente devi sempre rovinare tutto.» Tornò in camera sua e Selene le fece il dito medio. «Ma lei sa che noi siamo qui?» Chiese Luna.
«Sì, ma non gliene importa nulla. Meglio così onestamente. Bea, mi spieghi cosa ci vedi in lei?» Luna guardò Beatrice con una faccia piena di stupore. «Ti piace la sorella di Selene?» Chiese quasi urlando. Beatrice le coprì la bocca con una mano. «Stai zitta, così ci sente.» «Quella non sente niente, non preoccuparti.»
Selene si tolse la giacca e indicò alle altre di fare lo stesso. Le prese e le appoggiò su una sedia che era vicino alla finestra. «Quindi quando viene Dan?» Selene sbuffò e alzò gli occhi al cielo. «Alle 16. Tu sarai già a casa.» Beatrice fece un urlo esasperato sul cuscino del letto di Selene.
Luna si mise a ridere alla scena. «Fammi capire, ti piacciono tutti i componenti della famiglia di Selene? Anche sua madre e suo padre per caso?» Beatrice sorrise e guardò Selene con gli occhi socchiusi. «Suo padre no, ma sua madre sì.» Selene la guardò con gli occhi spalancati e la bocca aperta. «Questa è nuova.»
«Okay, questa cosa si sta facendo strana.» Disse Luna ridendo. «Hai ragione. Comunque sto scherzando, non mi piace davvero tua madre.» «E menomale, è peggio di Ana.»
☽︎
«Io devo andare. Mio padre mi ha mandato un messaggio. Dovrebbe essere qui tra poco.» Disse Luna mettendosi in piedi. «Vengo con te.» Selene la accompagnò alla porta. All'improvviso dalla sua stanza uscì Diana.
Selene fece finta di non vederla. «Tu sei Luna?» Chiese divertita. «Sì.» «Ovviamente sei tu, Selene non fa altro che parlare di te.» Disse avvicinandosi a lei. «Ah, sì?» Luna guardò Selene e sorrise. «Stai zitta. Andiamo.» Selene la prese per il braccio e uscirono dalla porta.
«Parli di me a tua sorella?» Le chiese compiaciuta. «Non a mia sorella. Cioè- Non ho mai parlato di te.» Rispose esitando e cercando di guardare altrove. Luna le diede una gomitata. «Mh, certo.» Disse ironicamente.
Luna vide una macchina familiare parcheggiare lì vicino. Sì salutarono con un abbraccio e Luna corse verso la macchina.
La aprì e si sedette vicino a suo padre. «Oggi ti è andata bene. Non dovevi essere interrogata?» «No, interrogava in generale. Ma sapevo che avrebbe scelto me.» «E tu hai studiato?» «Uh... Sì, sì, certo. Tantissimo.»
Suo padre sospirò e, dopo che Luna allacciò la cintura, partirono.
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𝐋𝐚 𝐃𝐞𝐚 𝐃𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚
عاطفية"Caro Diario, Vorrei tanto essere normale." ××××××××××××××××××××××××××××××××× ⚠️ ATTENZIONE ⚠️ Questa storia contiene dei temi che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni lettori, tali temi sono: autolesionismo, disturbi alimentari, bullismo, omo...