Capitolo 22

4 1 9
                                    

16 Ottobre

...

☾︎

Le cose a casa di Selene continuavano a peggiorare. Aidan stava passando sempre più tempo con la sua ragazza, il che non le dava assolutamente fastidio, visto che voleva farle la proposta, ma la sua assenza permetteva a sua madre di insultarla e lamentarsi con lei di continuo.

Invece sua sorella non faceva altro che prenderla in giro, senza un apparente motivo. E non poteva nemmeno fare visita a suo padre, perché i compiti diventavano sempre di più.

Voleva semplicemente esplodere, sparire dalla faccia della terra. Ma queste sensazioni svanivano non appena entrava in classe, solo il fatto di sapere che avrebbe passato le prossime sei ore a parlare con Luna la faceva sentire meglio.

Sperava ogni giorno che i professori non cambiassero I banchi, e per fortuna non l'hanno ancora fatto.

Adesso era in camera sua che camminava avanti e indietro, la porta della sua stanza chiusa e si copriva le orecchie con le mani, ma nonostante questo non riusciva ancora a bloccare le urla che venivano dalla cucina.

Era molto tardi, non aveva ancora capito cosa fosse successo tra Diana e sua madre, ma probabilmente sua sorella ha fatto qualcosa che non doveva, come al solito.

Non ne poteva più, così per un attimo uscì completamente di sé. Prese la giacca, mise le scarpe e senza farsi né vedere e né sentire uscì di casa. Una volta arrivata fuori si fermò subito. Dove sarebbe andata?

Beatrice abitava troppo lontano e il suo appartamento era all'ultimo piano, anche suo padre era troppo lontano. Visto che per strada non c'era nessuno si sedette sul marciapiede con le ginocchia al petto e nascose la testa.

Sì sentì sollevata dal fatto che l'unica cosa che sentiva erano le macchina che passavano per la strada e non più quelle urla.

Non sapeva bene cosa fare, ma sicuramente non poteva tornare a casa, altrimenti l'avrebbero vista e sua madre avrebbe ricominciato ad urlare, però non poteva mica dormire per strada.

Allora le venne un lampo di genio. Sì ricordò che qualche mese fa Luna le disse che a casa sua era sempre la benvenuta, anche se chiaramente non si riferiva alla notte.

Sperava soltanto che fosse ancora sveglia, anche se era una cosa difficile dato che era mezzanotte, ma forse era una di quelle persone che preferivano stare sveglie fino a tarda notte, chi lo sa.

Si avviò verso casa sua, stando attenta ai suoi dintorni. Quando arrivò fece la stessa cosa dell'anno scorso, prese il bidone dell'immondizia e ci si arrampicò, cercando di mantenere l'equilibrio. Bussò alla finestra senza fare troppo rumore, abbastanza da farsi sentire solo da Luna.

Dopo poco la tenda si spostò e Luna fece un salto indietro, spaventata. Aprì la finestra, la sua espressione era confusa, probabilmente pensava di stare sognando.

«Selene? È reale?»

Selene cercò di trattenere una risata, ma con la faccia stordita di Luna era impossibile. Scosse la testa, ancora ridendo.

«Direi di sì, mi fai entrare?»

Luna sembrò riprendersi e aiutò Selene ad entrare.

«Cosa ci fai qui a quest'ora?»

«Senti, prima di tutto mi dispiace tantissimo per averti svegliata, davvero.»

Luna la fermò alzando una mano.

«No, non mi hai svegliata. Mi stavo solo quasi addormentando. Quasi. Cioè, non riesco a dormire, e credo nemmeno tu visto che sei qui.»

«Non proprio. Ascolta, di solito non dico a nessuno queste cose, però le uniche cose che si sentono a casa mia sono solo urla, e io non le sopporto più.»

«Oh, mi dispiace... Se posso aiutarti-»

Selene l'abbracciò all'improvviso. Luna ricambiò, un po' confusa del perché l'abbia fatto. Selene si staccò subito dopo aver realizzato.

«Scusami.»

«Perché? Non devi assolutamente scusarti, non hai fatto niente di male.»

«Sì, lo so, scusa.»

Luna ridacchiò.

«Okay, smettila di scusarti.»

«Scus... Non riesco!»

Le due si misero a ridere, però si fermarono subito non appena sentirono qualcuno bussare alla porta della stanza.

«Luna, fai silenzio e vai a letto, stai parlando al telefono con qualcuno per caso?»

Da dietro la porta si sentì la voce di sua madre, che sembrava stanca. Probabilmente era stata svegliata da loro.
Selene fissò Luna con gli occhi spalancati, come per chiedere "e adesso cosa facciamo?".
Luna come risposta mise un dito in mezzo alle labbra, per indicarle di stare in silenzio.

Dopo un po' sentirono dei passi allontanarsi dalla porta. Luna e Selene si guardarono e a momenti scoppiarono a ridere, ma dovettero trattenersi se non volevano farsi sentire.
Si sedettero sul letto.

«Sei stanca?»
Le chiese Luna sottovoce.

«Moltissimo, però se non vuoi che dormo qui in camera tua dimmelo.»
«Ma figurati, non voglio che tu dorma per strada.»

Selene le sorrise.

«Va bene, grazie... Ma dove posso dormire?»

Luna si guardò intorno la stanza.

«Credo che il mio letto sia abbastanza grande per entrambe.»

Selene arrossì sorpresa.

«Ne sei sicura? Se ti dò fastidio posso dormire sul pavimento.»

Luna sbuffò e alzò gli occhi al cielo.

«Ma stai scherzando? Dai, vieni.»

Luna si sdraiò sul letto e indicò a Selene di fare la stessa cosa.
La bionda si mise di fianco a lei, un po' esitante.

«Scusa la domanda personale, ma le urla ci sono sempre oppure oggi è successo qualcosa di particolare?»
«No, ci sono sempre, ogni singolo giorno. A volte preferisco rimanere a scuola.»
«Capito. Comunque puoi venire qui quando ti pare, per me non è un problema.»

«Grazie.»
«Non c'è di che, anzi, se questo ti fa stare meglio...»

All'improvviso Selene sembrò ricordarsi qualcosa d'importante.

«Oddio... Ho dimenticato lo zaino.»
«Oh... Allora domani ci svegliamo prima per andare a prenderlo insieme, forse se mi vedono non saranno così arrabbiati con te?»
«Possiamo provare.»

Luna annuì.
Poi dopo qualche ora le due si addormentarono abbracciate, anche se non se ne erano rese conto.

𝐋𝐚 𝐃𝐞𝐚 𝐃𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora