Capitolo 2 - Beth

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Mentre scappavo dalla casa in cui avevamo passato quei pochi giorni tranquilli, riuscivo solo a pensare a una cosa.  Daryl era rimasto indietro. Lui era ancora in quella casa enorme, infestata dai non morti, mentre io stavo correndo a perdi fiato per raggiungere la strada.

Poi tutta una rapida sequenza di eventi, era avvenuta in un attimo. Tutto troppo velocemente  perché io potessi reagire in qualsiasi modo.

Scorsi con la coda dell'occhio una macchina, proprio accanto alla via principale mentre due uomini, armati fino ai denti si stavano avvicinando, quasi furtivi, alla mia posizione.

Provai panico.

Feci la cosa più semplice e stupida che avrei potuto fare. Cercai riparo dietro a un cespuglio, sperando che non mi avessero notata, ma un terzo uomo mi aveva vista  e mi prese in spalla sollevandomi da terra. Quasi fossi stata un giunco, quasi non avessi avuto peso.

Tentai, allora, di urlare e divincolarmi  per farmi sentire da Daryl, ma era troppo lontano e la mano dell'uomo me lo impedì velocemente.
Mi gettarono nel bagagliaio senza tanti convenevoli. Fortunatamente, il mio coltello da caccia, era nascosto e ben ancorato al mio stivale. La mia preoccupazione principale era Daryl, sapevo che sarebbe uscito incolume da quella casa, ma cosa avrebbe potuto pensare non trovandomi ad attenderlo? Ero spaventata a morte e il cuore sembrava uscirmi dal petto a ogni minimo rumore. La macchina si mise in moto all'improvviso. Urlai, poi, avvertii  due spari in rapida sequenza. Un urlo bestiale spezzò l'aria e la vettura partì in velocità.
Dio mio, fa che non sia successo nulla a Daryl, ti prego! Cominciai a singhiozzare come una stupida, poi cercai di ritrovare lucidità.

Quelle persone non potevano avere buone intenzioni, quindi avrei dovuto difendermi con ogni mezzo necessario. Dovevo stare calma. Riflettere.

Cosa avrebbe fatto, Daryl in un caso del genere?

Prima di tutto, di certo, non si sarebbe mai fatto sbattere in un bagagliaio senza combattere. Già ma lui era anche sulla novantina di chili, mentre io... e aveva anche una balestra che sapeva come usare alla perfezione.

Lui non era una preda, era un cacciatore.

Nonostante la mia situazione fosse quasi senza speranza, non riuscivo a non pensare a lui.

Perché mai?

Parte di lei si ripeteva che era perché non l'aveva abbandonata durante la fuga dalla prigione, ma qualcosa di più profondo albergava in fondo al suo cuore. No. Non era il momento di affrontare la cosa, ma in qualche occasione, nello sguardo di Daryl Dixon, aveva scorto qualcosa di differente e insolito rispetto alla  pacata indifferenza e freddezza che riservava alla maggior parte degli altri.

Tornò, con la memoria, alla prima volta che aveva visto il gruppo di Rick. Non aveva neanche notato Daryl. Lui se ne stava lontano, in disparte, quasi non ne avesse voluto saper nulla di quel gruppetto di persone eterogenee che si arrabattava per sopravvivere in quel mondo alla rovescia. Lui era emarginato, una sorta di eremita. Poi aveva sentito delle sue ricerche in solitaria e della bambina scomparsa: Sofia.

In quel frangente lo aveva visto trasportato in casa con una ferita di striscio alla testa e una bruttissima ferita al costato. A quel tempo, da lui, aveva solo ricevuto dei grugniti in risposta alle sue domande mentre lo medicava, nel tentativo, forse, di fare conversazione o  amicizia, ma senza mai riuscire nell'intento.

Una volta suo padre le aveva detto che non era facile addomesticare un animale rinselvatichito, perché una parte di lui, avrebbe sempre meditato di azzannarti una mano. Suo padre, però, le aveva spiegato anche che un tale comportamento era un meccanismo di difesa. Un cane che era sempre stato picchiato e affamato, non poteva di punto in bianco fidarsi di nuovo degli esseri umani, e allo stesso modo, dopo aver medicato Daryl, e aver notato i segni che portava sulla schiena, Herschel aveva spiegato alla figlia minore che sarebbe stato davvero difficile- se non quasi impossibile - riuscire a entrare in sintonia o avvicinare una persona del genere. Tutto ciò, però, non aveva mia scoraggiato Beth.

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