Capitolo 8 -Errori di valutazione

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Capitolo 8- Errori di valutazione

-Daryl-

Tutto mi sarei aspettato, tranne che Beth mi giocasse un tiro come quello. Sapeva perfettamente quanto Sean mi stesse sui...ma non importava. La cosa principale era che sapeva molto bene che io non la volevo fuori dal campo e in pericolo, e lei se ne era bellamente fregata, offrendosi volontaria.

Se la bambina voleva giocare con me, l'avrei fatta divertire io, ma alle mie regole.

Arrivai al campo di tiro che era già alto il sole. In effetti, nessuno si aspettava di vedermi a quell'ora, ma ormai.

Beth era vicino al capanno delle armi, in mezzo al gruppo di Logan, il loro capo squadra, e Sean neanche a dirlo, era accanto a lei. La mano destra di quell'imberbe imbecille, era fin troppo vicina a quella di Beth, per quello che mi riguardava, ma dovevo tacere. In fondo ero stato io a imporle quella condizione
Sapevo bene però, che se non mi fossi dato dei limiti, probabilmente Sean sarebbe già stato steso a terra a cercare di raccogliere un po' di buon senso insieme ai denti, non propriamente in questo stesso ordine.

Ogni risoluzione belligerante contro il ragazzino, però, doveva attendere. Dovevo stare buono, se volevo scongiurare che la persona a cui  tenevo di più al mondo, venisse con noi là fuori.

Beth non alzò nemmeno lo sguardo vedendomi arrivare, era davvero brava. Non potevo lamentarmi. Quella parte del patto l'aveva presa con molta solennità, ma allora, perché avevo sentito come una stretta al petto, quando mi aveva ignorato del tutto?

Mi avvicinai al gruppo tanto per sentire le ultime parole di Logan.

-Allora avete capito tutti? -

-Si Logan, - lo interruppe Sean - Ma in caso di estrema necessità del gruppo di Earl, la MIA squadra potrebbe intervenire per un fuoco di copertura... -

-Quando distribuivano il cervello, tu, Sean Miller, dovevi essere in fila per il frappé di MacDonald! Prima di tutto, questa non è la tua squadra, e seconda questione, vi ho appena finito di dire che il vostro è solo un gruppo di supporto. Non siete dei commando ragazzi e le vostre vite sono uniche. Tanto più che, tra di voi, c'è anche del personale medico, quindi non dovrete assolutamente svolgere servizio attivo. -
Sean mise il broncio, poi Earl chiese l'attenzione di tutti.

-Ok ragazzi e ragazze, visto che ci siamo quasi tutti, è ora di farvi il discorsetto. A Terminus ci sono buone possibilità che tengano le persone confinate nei loro spazi o, peggio ancora, imprigionate. Sembra, da notizie avute da quelli che sono riusciti a fuggire, che le usino per sperimentazioni di vario genere. Queste informazioni, in altri tempi, sarebbero state classificate, ma è giusto che sappiate a chi e cosa andiamo incontro.-

Earl fece una lunga pausa ad effetto, per avere l'attenzione dell'uditorio, poi riprendendo fiato, continuò.

-Sembrerebbe che quegli stronzi - perché non chiamarli con l'appellativo giusto.-  Operino una sorta di selezione naturale da loro gestita.-

-In che senso? - chiese una voce dal fondo.

- Quello che ho detto. Eliminano i vecchi e i malati, o li usano per la sperimentazione sui non morti o per capire le fasi della trasformazione. I  giovani e gli adulti, invece, li adoperano per quello che potremmo definire un gruppo di selezione e controllo in un allevamento di bestiame. Ci sono giunte voci di prevaricazioni e violenze, costrizioni di ogni genere, fino alle  sevizie fisiche per chi rifiuta di sottostare alle loro regole. -

Mentre Earl continuava a raccontare le porcate che pareva si compissero a Terminus, notai il turbamento di Beth. 

Potevo capire come si sentiva, c'erano sua sorella e i nostri amici laggiù, probabilmente. Le emozioni le si leggevano in faccia come fossero scritte.
Mi avvicinai a lei, e senza farmi accorgere dagli altri, le misi una mano sul fianco, intrecciando la mia mano alla sua, che teneva stretta al torace. Beth tremava, ma non appena avvertì la mia presenza, si rilassò.

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