Capitolo 10 - Amicizia e amore

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- Beth -

Ritornai a casa che stava già facendo buio, nonostante fossero solo le cinque del pomeriggio. L'autunno stava avanzando velocemente ed anche il freddo, nonostante ce ne accorgessimo meno, dato che ci trovavamo - tanto per cambiare - in un posto sicuro.

Rabbrividii al contatto con l'aria fredda e mi incamminai verso il fiume. Considerando l'orario, sospettavo che Daryl sarebbe stato ancora in giro con Carl o al campo di allenamento.
Era teso come una corda di violino a causa della nostra imminente spedizione a Terminus, ma non l'avrebbe mai ammesso. Il giorno dopo, o al massimo, quello successivo, sarebbe iniziata la "missione" o almeno, così l'aveva definita Earl, con toni allarmanti.

Dovevamo essere tutti pronti e operativi alla chiamata. Ero terribilmente in ansia per gli altri, che erano, a tutti gli effetti, la nostra famiglia. Conoscevo tutti i rischi e sapevo bene che era giusto andare, ma ora temevo più per Daryl, che per me stessa.
Sapevo che avrebbe dato il massimo per salvarli, ma sapevo anche che avrebbe rischiato la vita. La  vita di entrambi in effetti, perché sapevo fin troppo bene che senza di lui, mi sarei  ormai sentita come smarrita.. 

- Ciao Beth! - una voce mi prese alla sprovvista.

-Oh, Alan! Ciao. Tutto bene? -

- Si certo. - mi rispose lui cauto, senza però avvicinarsi troppo - Solo, mi domandavo, se hai intenzione davvero di venire alla festa. -

- Perché? - chiesi curiosa. -Sean mi ha invitata, anzi mi ha detto di chiederlo anche...-

- Stop, dolcezza. Se Sean si lascia fare il culo a strisce da un tizio del genere, a me sta bene. Problemi suoi, ma non sono d'accordo per niente, che, alla mia festa di addio, perché è molto probabile che qualcuno di noi ci rimetterà la pelle, sia invitato anche lo psicopatico. -

Sentii la rabbia montare, ma attesi.

- Non dici niente, Biondina? - rise - Non voglio essere scortese con te. In fondo non ti conosco, ma a Sean piaci più del dovuto, e non mi sta per niente bene che tu lo meni per il naso, perché in realtà vuoi tenere i piedi in due staffe. O almeno, l'idea che mi hai dato è quella. Secondo me, tu tieni buono l'arciere per essere protetta là fuori e finché te lo scopi tu, a me non frega un cazzo, intendiamoci. D'altro canto, se ti sei stufata di farti sbattere dal motociclista, e vuoi divertirti un pò con uno della tua età provandoci con Sean, a me non sta per niente bene. Il tuo passatempo è un bravo ragazzo, ed è mio amico, quindi non mi va giù che sia messo in mezzo a una storia del genere, col rischio di starci male, solo perché tu vuoi svagarti. -

Ero sbalordita dalle parole che Alan mi stava rivolgendo, tanto più che con lui avevo parlato, si e no, tre volte.

Io avrei voluto tenere i piedi in due staffe? Non aveva la minima idea di quello di cui stava parlando. Ma, d'altro canto, come avrebbe potuto?
Daryl mi proibiva di essere chiara col mondo per una qualche sorta di assurda convinzione di proteggermi, e poi, non avrebbe dato la possibilità nemmeno a Carol di avvicinarsi, figurarsi aprirsi con qualcun altro.

-Non preoccuparti, - gli risposi tranquilla. - Farò solo un rapido passaggio, giusto perché l'ho promesso a Sean. La festa è anche sua, da quello che ho sentito. Poi me ne andrò. Per tua informazione però, non sto illudendo proprio nessuno, anzi. Sean sa perfettamente come stanno le cose fra me e lui, e la nostra amicizia non è in discussione. Per quanto riguarda il rapporto fra me e Daryl, invece, non sono decisamente cazzi tuoi! E se posso permettermi un consiglio, evita che gli arrivi all'orecchio, che mi consideri una ragazza facile. Io sono diplomatica, lui non molto. Non so se hai visto Sean di recente. -

-È una minaccia?! - domandò lui.

-Affatto! - Gli sorrisi. - Solo un consiglio! -

Me ne andai con aria trionfante, come se avessi vinto una guerra. Sapevo che non potevo cambiare i pregiudizi e le insulsaggini a parole, ma non ero più disposta a tacere.

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