Capitolo 20 - Il Dottor Ming

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-Beth-

Svegliarsi fra le braccia di Daryl, era stato bello, anche se insolito. Era ormai giorno, o almeno così immaginavo, guardando la luce che filtrava dalle finestre, mentre lui era ancora profondamente addormentato.

Il suo braccio destro avvolgeva ancora il mio fianco, mentre Il suo respiro, calmo e regolare, seguiva il ritmo del cuore che avvertivo distintamente mentre, l 'altro braccio era abbandonato, in riposo.

Osservai le sue labbra che la sera precedente mi avevano regalato momenti che non avrei mai dimenticato, e immagino, che il rossore colorò di nuovo le mie guance.

La notte passata insieme era stata letteralmente il paradiso, anche se al centro perfetto dell'inferno.

C'eravamo soltanto noi due e niente avrebbe cancellato dalla mia memoria la dolcezza e la passione dimostrata da quest'uomo meraviglioso che avevo giudicato- la prima volta che ci eravamo incontrati - alla stregua di un selvaggio.

Sentivo ancora sulla mia pelle, il calore delle sue carezze e i baci, urgenti e dolci, che le sue labbra avevano saputo regalarmi.

Rabbrividì. Ma non era freddo quello che sentivo.

Daryl si mosse. Il suo risveglio era molto vicino, lo capivo da tanti piccoli particolari che avevo imparato a conoscere da quando dormivamo assieme.

Gli diedi un bacio sulle labbra. Non volevo svegliarlo, ma in quel momento l'impulso di avere un contatto con lui, era stato più forte.

-Mmmm. -

Continuai a guardarlo e lui cambiò posizione, voltandomi la schiena.

I segni delle frustate ricevute erano ancora evidenti, ma le ferite sembravano pulite, e quella era la cosa principale.

I due demoni neri, sulla sua schiena, erano ancora lì, un po' malconci certo, esattamente come il loro proprietario, ma presenti, nella loro fiera e tenebrosa bellezza.

In quel momento pensai che loro e Daryl, si assomigliassero: tenebrosi, oscuri e incompresi, ma anche loro sicuramente, nascondevano un grande cuore.

-Se continui a guardarmi con tutta questa insistenza, finirò per consumarmi, ragazzina! -

La voce di Daryl, ancora un po' impastata dal sonno, ma relativamente chiara, arrivò come un fulmine a ciel sereno, distogliendomi dalle mie fantasie.

-Guarda che non scherzo! - Aggiunse mentre si rigirava verso di me, sbadigliando. I capelli erano tutti arruffati, per colpa del cuscino. - Se non la smetti, giuro che domani notte, dormo di là... -

Risi. - Non ne avresti il coraggio! Di dormire da solo, intendo. -

Daryl si stropicciò gli occhi. - Non mi sfidare, ragazzina! -Poi ammise- Credo che tu saresti in grado di difenderti meglio di me, comunque. - mi sorrise.

-Buongiorno. - gli feci una carezza.

Lui non si ritrasse.

-Mmm. Te lo farò sapere. - disse stropicciandosi nuovamente gli occhi- Siamo ancora in una situazione di merda. -

Mi ributtai sul letto. - Lo so! Solo che non riesco a pensare solo ai lati negativi! -

-Beata te. - disse lui risoluto, poi aggiustò il tiro. - Scusa. Tendo a dimenticare quanto tu abbia fiducia nel futuro! Quella parte di me fatica a... -

- Lo so. - ammisi cercando di tranquillizzarlo. - Ma non è un problema. So cosa c'è qui. - dissi indicando la parte sinistra del suo petto, all'altezza del cuore. -

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