Capitolo 12- Conseguenze

44 2 0
                                    

-Beth-

La dottoressa Morton mi aspettava all'infermeria e, non appena ne varcai la soglia, dopo avermi ragguagliata, mi chiese di medicare Rick, che aveva alcune escoriazioni lungo il busto e sull'avambraccio destro. Lo sceriffo Grimes, aveva anche un profondo taglio sulla guancia e numerose escoriazioni, ma niente di serio, a parte l'eccessiva magrezza. Michonne, nell'altra stanza, era ancora svenuta, ma in procinto di riprendere i sensi. Fu allora che notai, mio malgrado, che era Maggie a destare maggiori preoccupazioni. Mia sorella era ancora svenuta e aveva la febbre davvero molto alta. Quest'ultimo sintomo era quello che più preoccupava la Dottoressa, che si era già premunita di controllare che non fosse stata morsa.

-Come stai? - chiesi al nostro poliziotto.

Rick pareva soprappensiero- Scusa, Beth! Sono un po' frastornato. Fisicamente abbastanza bene, è il resto... -

In quel momento qualcuno bussò alla porta- già immaginavo chi potesse essere - e li invitai a entrare.

-Forse potrei tirarti su di morale.- bisbigliai sorridendogli.

- Avanti! -

-Papa'!- urlò Carl con Judith in braccio.

Rick rimase per un solo istante bloccato, troppo stordito dall'emozione e dagli avvenimenti della giornata per reagire in qualunque altro modo, poi li abbracciò stretti. Il nostro leader, per una volta, si stava lasciando andare- giustamente- alle emozioni, potendo riabbracciare i suoi figli. La sua famiglia di origine, o almeno quello che ne rimaneva, era lì davanti a lui. Non avevo mai visto lo sceriffo Grimes così felice e commosso. Carl, per la prima volta da quando lo avevo conosciuto, si era sciolto in lacrime, mentre Judith, sempre molto allegra a dispetto del mondo in cui viveva, metteva le manine in faccia a Rick, come ad accertarsi che fosse davvero reale, toccandogli i capelli e facendo quello che, di solito, faceva con Daryl, cioè tentare di tirargli le orecchie. Avevo gli occhi lucidi e mi spostai un momento per lasciare un po' di privacy a quella situazione così toccante, quando, Rick, mi richiamò. Era davvero provato, ma lo capivo bene.

-Finisco di medicarti e ti faccio accompagnare da Carl ai vostri alloggi. - comunicai un po' in difficoltà, temendo di rovinare quel momento così intimo e familiare.

-Beth, grazie! - disse abbracciando anche me. - Mi avete ridato la vita stanotte. -

Ricambiai il suo abbraccio. Sapevo che si riferiva ai ragazzi, ma anche al fatto che era stato tratto in salvo. Fu allora che domandò.

-Michonne? Bob? Sascha? Tyreese? Glenn?Ci sono notizie degli altri? -

In quel momento mi resi conto, una volta in più, che facevamo tutti parte della stessa famiglia allargata ormai.

Scossi il capo sconsolata. - La squadra che ti ha tratto in salvo non ha trovato né Glenn, né gli altri. Maggie e Michonne sono di là, nelle mani della dottoressa Morton. Imparerai a conoscerla, è una vera forza della natura.

Rick sospirò. - Come stanno? -

-Michonne era al limite, ma si sta riprendendo. Siamo ottimisti. E' Maggie che desta più preoccupazione. Non si è ancora svegliata e ha la febbre molto alta. Non è stata morsa, ma..- spiegai trattenendo un singhiozzo.

-Mi spiace. Avrei voluto poter fare di più.-

Lo abbracciai di nuovo. Capii che quell'uomo tutto d'un pezzo, che tante volte aveva dovuto prendere decisioni difficili e sopportare il peso di tanto, aveva bisogno di conforto.

-Hai fatto quello che potevi, come tutti. Qui potrai saggiare un po' di calma. Sono tutte persone a posto. Vedrai tu stesso.-

Rick annuì. - E che mi dici di te? -

Una Storia ImportanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora