Capitolo 25 - Pazzia

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- Daryl-

Mi svegliai col sole sulla faccia.
Per una volta ero davvero felice di avere l'occhio del sole che mi accecava. Voleva dire che la bufera iniziava a passare. Provai a muovermi, ma Beth si era stretta a me e non riuscivo a sgranchirmi come avrei voluto.

Dannazione!

Rimasi fermo ancora per un momento. Non volevo svegliarla, però l'immobilità di tante ore si concretizzò con l'insensibilità del braccio destro, e a quel punto, avrei dovuto fare qualcosa.

Spostai delicatamente la testa di Beth dalla mia spalla a un cuscino senza svegliarla. Strano a dirsi, ma il trucco mi riuscì. Mi sgranchii le giunture, e mi avvicinai alla finestra della sala da pranzo. Fuori tutto era immobile. Il giardino era deserto e i cristalli di neve ammantavano tutt'intorno, quasi come in una favola.

-Daryl? -mi sentii chiamare.

-Sono qui. – Le risposi, schiarendomi la voce.

-Riuscirò mai a svegliarmi con te accanto? – chiese, tra il serio e lo stizzito.

Le sorrisi. – Non sentivo più il braccio destro come mio e mi sono dovuto muovere. -

-In questo caso ti perdono. Ti è passata l'idea di liberarti di me? -

Sospirai.

- Non si tratta di una decisione facile. Qui si tratta della tua vita. Non posso essere tanto egoista da permetterti di vivere in questo posto, e a queste condizioni. Io per primo non vorrei che mi fosse fatta a una cosa del genere. Nessuno dovrebbe meritare questa vita. -

Beth mi guardò con quegli occhioni sgranati che avrebbero fatto sciogliere le montagne e resuscitato ... no, di quelli ce n'erano già troppi.

-Perché ti amo stupido zuccone. E perché, anche se per te è del tutto inconcepibile una cosa del genere, quando tieni a qualcuno, fai qualunque cosa in tuo potere per evitare che faccia cose stupide. Tipo questa, ad esempio. -

-Non è stupido. -

-Si che lo è. Tu non resterai qui da solo in balia degli eventi...O almeno, non finché io sarò viva. -

-Beth! Non dire queste cose. -

-No. Non mi convinceresti neanche volendo. Affronterei una mandria di zombi, piuttosto. -

-Potemmo accontentarti...- una voce che conoscevo bene, arrivò dalla porta.

Fu un riflesso incondizionato e veloce, ma feci scivolare Beth dietro le mei spalle.

-Visto, Stewart?! – disse Dustin sogghignando – Mi prega quasi in ginocchio di rimandarla a casa, poi, quando viene il momento, le fa scudo col suo corpo. Allora Daryl!? Cosa hai deciso? – aggiunse con un sorrisetto condiscendente.

La guardai.

Lei mi osservava con un cipiglio degno di un generale, ma non ebbi la minima esitazione.

– Lei se ne va da questo posto di merda oggi stesso. -

Dustin guardò Beth sogghignando.

- Che ti avevo detto, Principessa? È come tentare di spostare una montagna a mani nude. -

Beth guardò prima lui e poi me con astio malcelato. L'avevo delusa, ma sapevo che mi avrebbe ringraziato un giorno, anche se io probabilmente, non lo avrei mai saputo.

Dustin continuò a sogghignare. –Principessa, e la tua decisione qual è? -

-Resto. -

-Non lo puoi decidere tu! - mi voltai, guardandola incredulo e incazzandomi di brutto.

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