Capitolo 15 - Lungimiranza

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-Daryl -

-Ho sentito tutto. - fu la prima cosa che mi disse Beth, non appena le aprì la porta. Le sue parole furono comunque accompagnate da un abbraccio che risultò molto apprezzato in quel momento.

-Grazie. . - riuscii a dirle.

Avevo un groppo in gola non indifferente e la tensione accumulata quel giorno, non faceva altro che peggiorare le cose. Non soltanto avevo scoperto, mio malgrado, che quel padre che, Merle ed io, avevamo così tanto odiato, era ancora vivo, ma anche, che era il pazzo psicopatico che comandava a Terminus.

A peggiorare la situazione, c'era il fatto che Beth era lì con me, e che lui, quell'essere abbietto, aveva già capito troppo.

Lui aveva compreso per bene cosa rappresentava lei per me. Lo aveva letto nei miei stessi occhi. Non aveva, certo, tutti i particolari, ma sapeva la verità.

Mi conosceva, dopo tutto. Conosceva le mie paure e capiva dove avrebbe potuto ferirmi davvero, colpendomi dritto al cuore.

E mi faceva incazzare a morte che, dopo così tanti anni, non potendomi colpire fisicamente, perché ormai il corpo non temeva più nulla, ero ancora nelle sue mani dal punto di vista emotivo.

Beth mi fece sedere, ma apprezzai che non mi bombardasse subito di domande.
Ero sotto shock, e lei questo lo aveva compreso alla perfezione.

-Vuoi un po' d'acqua? -domandò alla fine.

Erano almeno un paio d'ore che non le rivolgevo la parola, cercando di capire come uscire da questa cosa, salvandoci la pelle.

- Mmmm?. Si Grazie. Ti chiedo scusa. -

-Di cosa, Daryl? - domandò lei, dolce.

-Ti ho ignorata del tutto per ore, sono uno stronzo! Anche tu devi essere sconvolta! Hanno ucciso Emily a sangue freddo davanti ai tuoi occhi, ferito Sean, e ti hanno minacciata con un coltello.. Non è stata decisamente una bella giornata, neanche la tua.-

Feci una pausa per cercare di rimettere in ordine le idee. - E poi hai tentato, per l'ennesima volta, di salvarmi il culo, dicendogli che me ne ero andato. -

Beth mi abbracciò di nuovo. - Magari mi avessero creduta.-

Le sorrisi, sforzandomi di essere rassicurante, ma niente in quel momento, mi pareva sicuro, le nostre vite per prime.

-Daryl? Come stai? -

-Altre domande? Sono sotto shock. È l'unica cosa certa che posso dire al momento. - le risposi sincero.

In quell'attimo la chiave girò nella serratura ed entrò uno degli uomini di Terminus. Mi osservò con aria di sufficienza, come per soppesarmi, poi si rivolse a entrambi.

- Il capo mi ha detto di comunicarvi che stasera, sarete suoi graditi ospiti a cena.-

-Sai cosa puoi rispondere a quel pezzo di merda? Che il suo invito può metterselo in cu.....- gli risposi con il miglior sorriso strafottente che potevo sfoggiare.

Il tizio mi sorrise a sua volta.
Mi sovrastava di parecchi centimetri, ma non lo temevo.

- Ha detto che avresti risposto così, A quel punto ha aggiunto che saresti intervenuto con le buone, o con le cattive. -

-Proviamo con le cattive, allora! Che ne dici? - lo incalzai.

Fu a quel punto che Beth si frappose fra noi.

-Grazie,- rispose gentile come solo lei sapeva essere - Accetteremo con piacere. Giusto, Daryl? -

La guardai senza capire, ma il tipo la prese in parola.

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