Capitolo 17 - Violenza

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- Rick-

-Non crediate che sia facile, per noi doverlo fare, Carol. - Sostenne Earl, il capo della sicurezza, senza nascondere una certa difficoltà. - Ma non possiamo muoverci senza avere un piano. Non dopo tutto quello che è accaduto qui, due giorni fa. Irrompere in quel posto come se niente fosse, sarebbe un suicidio. -

-Quindi aspetterete? -

-È necessario riorganizzare le forze. Ci coordineremo e studieremo un piano d'azione, anche Rick, cioè lo sceriffo Grimes, è d'accordo con noi. -

-Rick? È vero? -

Rick Grimes era terreo in viso e pareva non dormisse da giorni, ma non si scompose. Sospirò, come per prendere coraggio, e prese la parola.

-Quello che vuole dire Earl, è semplicemente che ci occorre più tempo per studiare il modo migliore per irrompere a Terminus e salvare i nostri, ma, allo stesso tempo, non lasciare sguarnito il campo, come è accaduto quando hanno rapito gli altri. Nessuno di noi credeva avrebbero potuto tentare una sortita del genere, e colpirci così duramente. -

-E se ci fosse Carl fra loro? - lo interruppe Maggie, con rinnovata foga.

- Io laggiù, ci ho già dovuto abbandonare mio marito. E ora c'è anche mia sorella, Rick! -

Un lampo di rabbia e consapevolezza, balenò negli occhi dello sceriffo.

-Maggie - le rispose avvicinandosi carico di astio- Non credere che tu sia l'unica che tiene a quelle persone. E nemmeno che ci stiamo disinteressando alla situazione, solo perché non siamo direttamente coinvolti. Anche la sicurezza di chi resta, a questo punto, deve essere tutelata. Prima li abbiamo sottovalutati, ora non possiamo fare lo stesso errore. -

La riunione continuò, e Maggie avrebbe anche insistito, ma Rick sgattaiolò fuori dalla sala. Carol lo seguì.

-Come stai? -

Lo sceriffo la guardò stanco.

- Avevo davvero creduto che ci saremmo potuti godere un po' di pace, e invece, eccoci in una situazione, ancora più stronza di quella precedente. -

Rick si passò le mani sul viso e rimase con lo sguardo rivolto a terra.

Carol gli andò a sedere accanto, accomodandosi a terra. Restarono in silenzio per un po'.

-Credi che siano ancora vivi? -

-Se conosco Daryl, avrà fatto carte false per tenere Beth al sicuro e di conseguenza anche Sean, ma non ho la minima idea di cosa possa essere accaduto a lui. Quel tipo sembrava un po' troppo interessato a Daryl, a dire il vero. Ma è solo una sensazione. -

-Sei preoccupato, lo capisco. Lo sono anch'io. Quando ho visto Daryl uscire...- scosse il capo - Ma non lo sarei riuscita a trattenere neanche se avessi potuto. Lei era là fuori e non l'avrebbe abbandonata. -

-Finalmente, dopo tanto tempo, avevo visto in lui aprirsi uno spiraglio di umanità rispetto alla solita freddezza e indifferenza, e guarda in che razza di guaio...-

-Rick. -

-Avrei voluto poter fare di più. Poter...-

-Rick, guardami. Nessuno di noi poteva farci un bel niente. Quelli sono arrivati e se li sono presi, uccidendo quella povera ragazza. Maggie non ce l'ha con te, è solo arrabbiata e frustrata da questa immobilità. -

Rick ascoltò le parole di Carol, e si alzò in piedi. Spazzolò via la polvere con le mani, antico retaggio, di quando ancora viveva in una società civile.

- Non posso fare a meno di pensare però, che quelli, hanno attuato quella rappresaglia a causa nostra. -

Detto questo lo sceriffo di avviò verso casa e Carol, capì quale peso doveva avere sul cuore.

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