Disclaimers: Questa storia è puramente fiction, tratta dal lavoro più ampio di Rumiko Takashi.
Yashahime per me è stato un duro colpo, diciamo pure che è stato il "trauma" che ha scatenato la scrittura dopo anni di inerzia. Dopo quegli incubi che definire episodi è un complimento mi sono messa a scrivere e in pochi mesi mi sono ritrovata con più di venti capitoli in mano. E non avevo idea di cosa farci, se non che per esperienza so quanto sia deleterio tenere le storie in un cassetto. Hanno bisogno di ossigeno, di andare a spasso e il mio Inuyasha un po' cresciuto dovrebbe conquistare dell'affetto. O almeno spero. Buona lettura.Note: siccome sono una fan del periodo Edo , nonostante siano passati più di duecento anni dalla morte di Kagome e Rin, il setting è ancora puramente feudale e non ci siamo avvicinati neanche di un po' al futuro da cui arrivava Kagome. Questo è il piccolo strappo che mi sono concessa.
Parte I
L'odore del terriccio impregnato di sangue era così forte da sovrastare quello di migliaia di corpi che sul pavimento di quella stessa valle si erano scontrati e battuti in un incessante cozzare di spade e armature.
L'importante non era stata la fazione ma il supremo desiderio di dar battaglia.
E la sopraffazione.
Centinaia di demoni continuavano a battersi sul campo in un continuo cozzare le lame, scudi e artigli mentre le esplosioni di magie e incantesimi nella retroguardia faceva tremare la terra sotto ai piedi, un turbinio di sete inzaccherate sovrastate da armature luride.
La carne era esposta.
Le ossa venivano frantumate.
Sesshomaru si spostava come un'ombra in mezzo al conflitto, l'ultimo di un'infinita serie che durava da tutta la vita. Sempre vittorioso, per sempre in cima al podio dei vincitori, sempre con un piede a schiacciare il collo degli sconfitti.
Era il Signore dell'Ovest conclamato da tre secoli e nessuno sopravviveva al passaggio della sua lama.
Ogni nemico che osasse attaccarlo periva con facilità. Perivano coloro che avevano osato sfidare le sue terre, invaderle e tiranneggiare i sudditi di quello che una volta era stato il grande regno di suo padre, Inu no Taisho.
Bakusaiga reclamava retribuzione e anche dopo essersi liberata di centinaia di nemici il suo bersaglio principale restava uno solo.
I due codardi in cima alla collina a guardare lo sfacelo che la loro folle ricerca del potere aveva portato.
Nakamaro e Roku, gli stolti Sciacalli di Tōsandō, che anche in lontananza con i loro ridicoli haori color senape erano visibili quanto volpi in mezzo a una distesa di neve. I suoi nemici erano scesi circa un paio d'anni prima dal circuito montano nord-orientale, non graditi nel dominio della Signora del Nord, decisi a invadere l'ovest come bambini goffi.
Nakamaro, il maggiore, sembrava possedere un qualche tipo di intelletto politico ma non abbastanza polso per tenere sotto controllo la sua baraonda famigliare composta da due sorelle dai sadici gusti per l'omicidio e due fratelli minori, uno più ottuso e sprovveduto dell'altro. Sciocchi erano stati al punto da obbligare il consiglio anziano dell'Ovest a chiedere un intervento per arginare le loro scorribande direttamente a Sesshomaru in persona.
Richiesta che si era tramutata in una dichiarazione di guerra quando Nakamaro e il suo vasto esercito si erano precipitati alle porte del regno tracimando, uccidendo, depredando e stuprando i suoi vassalli e umani villaggi di cui non era rimasto che polvere.
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Ikigai
FanfictionA più di duecento anni dagli accadimenti della Sfera dei Quattro Spiriti una grande battaglia incombe, portata da un nemico senza motivazioni né un volto. Per necessità Inuyasha si appresta a tornare nella dimora del clan inu ora guidata da Sesshom...