Parte XXV
Note e Warning:
Ho deciso di metterle subito ad inizio capitolo per evitare che si rovini così il finale, senza contare che dato il tema in questione ho deciso di mettere degli avvisi fin da subito...peccato che non sappia bene come farli.
Questo capitolo contiene uso di droghe, scene di sesso più o meno consensuale e chiari riferimenti all'incesto, passato e presente, fra cui due scene in cui viene chiaramente sottinteso incesto fra adolescenti. Ma sono demoni, hanno più di cento anni e quindi non so bene cos'altro dire, se non che leggendo questa fictions tutti quanti sapete benissimo quanto sia normale nella cultura youkai questo comportamento.
E sono stata ancora molto edulcorata, sappiatelo.
Buona lettura.
In un altro giorno, in un'altra vita lontano da quel maledetto castello infestato, Inuyasha si sarebbe immediatamente accorto che al suo risveglio qualcosa nell'aria era...strano. Storto.
Ma si trovava a Palazzo dell'Ovest dove ognuno sventolava la sua traccia di sottogenere come uno stendardo o una medaglia, neanche essere alpha fosse un merito (per lui era solo un difetto) o essere omega fosse chissà quale merito.
Era stato però il dolore alle mani ancora delicate come pelle di un neonato a destarlo, non quell'insolito odore dolciastro nell'aria.
In un altro momento avrebbe subito compreso che girava male e che sarebbe stato meglio blindarsi in camera per evitare traumi mentali, oculari e anche olfattivi. Ma no. Strisciò fuori dal futon come una larva, dolente e dolorante e con solo con un enorme sforzo di volontà riuscì ad allacciarsi almeno l'hakama. Hanjuban e haori vennero infilati su ogni spalla accompagnati da una litania di gemiti e così uscì fuori nel corridoio: semi svestito e solo vagamente conscio che quel miasma saccarino e nauseabondo non solo giungeva dalla camera di O'Rin ma anche da fuori.
Da tutto intorno.
Per non parlare dell'odore pesantemente alpha che giungeva a ondate, sfracellandosi e ritraendosi dalle sue narici come la forza del mare su cui il palazzo si reggeva.
Emise un gemito di disgusto, troppo stanco, semi addormentato e terribilmente dolorante per fregarsene e senza badare ai servi, stesi stranamente in parata ai suoi lati della strada raggiunse il sanatorio di Naoki.
Era pronto a pregare per del sedativo o un'altra beata sessione sotto le sue delicate manine rigenerative. Dei, si sarebbe venduto anche i vestiti.
Quando spalancò gli shoji pensò per prima cosa che qualcuno gli aveva rubato l'idea.
Non si spiegava quell'ammucchiata di gente seminuda e pile di kimoni e furisode sparsi a terra.
Il sonno così come la stanchezza gli passarono in un istante trovandosi di fronte, non c'era altro modo per descriverla, a un'orgia di youkai.
E come se non fosse bastato venne afferrato, palpeggiato, mezzo svestito dall'haori di fuoco in meno di dieci secondi, quel tanto che gli bastò per gracchiare una sorta di gemito di gola e scansarsi via. Tenten, Mekka, Ataru, Mohei e gli altri assistenti del sanatorio si erano trasformati in un groviglio di artigli arrapati e la metà degli alpha stava sfogando la loro virilità negli omega presenti, aprendogli finalmente gli occhi.
Un'onda calda.
O almeno così gli aveva spiegato Ayame secoli prima.
Si trattava di un estrale collettivo scatenato dalla presenza di molti omega radunati in uno stesso luogo con altrettanti partner disponibili, tale da far scatenare un delirio collettivo che Kouga aveva definito estremamente divertente. Il porco.
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Ikigai
FanficA più di duecento anni dagli accadimenti della Sfera dei Quattro Spiriti una grande battaglia incombe, portata da un nemico senza motivazioni né un volto. Per necessità Inuyasha si appresta a tornare nella dimora del clan inu ora guidata da Sesshom...