Capitolo XXXVI - Frenesia

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Parte XXXVI





- Ripeti.-

Inukimi ridacchiò all'ordine impartito dalla voce tetra di suo figlio e chiunque altro al mondo, forse anche Inuyasha in quel frangente, avrebbe potuto sentire un brivido gelido risalirgli lungo la schiena ma non la Signora Madre, non la Lady del Clan della Luna che continuò a giocare col piccolo Tōga elevato a suo nipote preferito dal giorno in cui aveva morso e quasi ucciso quella miserabile creatura che altri non era che Amhara del Sud.

Ma a Sesshomaru questo genere di piaceri non importava, lui tendeva a preoccuparsi delle piccolezze. Tipo il figlio di quella donna, l'ineffabile principe Eren che a quanto pareva aveva scatenato un notevole panico nel loro clan e tutto con brevi frasi decantate nella migliore arte omega.

L'inganno.

- Pare che tuo figlio maggiore coltivi la psicotica fantasia che il principe Eren sia stato eletto a suo futuro marito. Il pavone stesso gli ha dato la notizia e sempre secondo le mie spie pare che tu ne fossi a conoscenza e abbia avallato questa unione.-

Infido, intelligente e sensibile Eren.

Un prediletto di Amhara e a buon titolo: non solo era il suo omega all'occhiello per la sua impeccabile cura estetica, la perfetta cortesia, la sua regalità, la sua bellezza, il suo splendore. A differenza di sua sorella maggiore Statira, così platealmente dedita ad ammassare potere e favori, Eren era salito alla ribalta delle preferenze materne grazie al suo carattere mite, una dimessa e apparentemente dolce predisposizione alla manipolazione e soprattutto un lungimirante comportamento sottomesso.

Ma la sottomissione non era parte della natura dei figli di Amhara, che fossero omega o alpha, e questo Sesshomaru lo sapeva bene.

Lo sapeva a tal punto che quando aveva puntato il giovane Eren l'aveva fatto ignorando la sua età, la sua traccia innocente, persino la sua parlata gentile e ben conscio che le similitudini con Statira andavano ben oltre le loro differenze. Mentre Statira aveva già una posizione di primario omega del loro nido, Eren come figlio di settimo (ottavo? Nono?) matrimonio avrebbe dovuto lavorare il triplo per valere qualcosa nel nucleo famigliare oltre ad essere un utero ambulante e con una tale quantità di prole prevalere doveva essergli sembrato impossibile ancora prima delle subdole parole del Signore dell'Ovest, che si era ritrovato fra le mani una carta vincente senza dover faticare troppo.

Per avere cent'anni meno di Inuyasha, Eren si era dimostrato di ghiaccio e aveva guardato in faccia il tradimento col sangue freddo di un consumato dissidente, confermando a Sesshomaru che quei pensieri erano girati per la testolina dell'omega per molto, molto tempo. Tendeva a non fidarsi degli stolti che tradivano monumentali potenze come Amhara senza battere ciglio, ma il ragazzo si era dimostrato ostinato e sicuro di sé facendogli ipotizzare che non fosse la prima volta che qualcuno lo aveva approcciato con simili intenti: i suoi stessi fratelli forse? Qualche altro avversario politico?

Ma l'Ovest era l'unico ad avere potenza di fuoco e vastità geografica necessaria per proteggere Eren e nasconderlo in caso di reiterazioni.

E quale nascondiglio e scudo migliori di un matrimonio?

- Dobbiamo dargliene atto, ha fegato.- commentò Inukimi mentre studiava la grezza corona di Tōga con aria incuriosita - Manipolare Yukito facendogli credere che tu l'abbia offerto come carne al macello...-

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