Capitolo XI - Notte Fonda

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Parte XI




L'aria odorava di neve nonostante ancora non ce ne fosse ombra.

Grandi nubi oscure avevano piano piano invaso il cielo notturno e ben presto l'immensa luna calante che illuminava il cammino sulle fronde della Valle delle Nebbie del Borō sarebbe stata coperta da giganteschi cumulonembi.

In groppa ad Ah-Un Sesshomaru maledì una serie di giorni che l'avevano condotto a quella specifica notte.

Con l'olfatto ancora offeso dagli effluvi del Nerium e dal massacro che ne era seguito faticò non poco a concentrarsi sulla scia di suo fratello.

Avrebbe saputo scovare il mezzo demone in una folla di ibridi di bassa lega a occhi bendati ma lo youkai di Inuyasha, preso il comando, si stava dimostrando una preda difficile da cacciare.

Fin dalla prima volta che lo youkai si era mostrato, secoli prima, il Signore dell'Ovest aveva avuto la percezione di pericolo imminente legata alla natura completamente ferale di quell'essere e ora, scopriva, anche del tutto slegato da Inuyasha come se all'interno di suo fratello la parte demoniaca esistesse in maniera separata ma vigile, pronta ad intervenire.

Due identità distinte e se lo youkai tendeva a non prendere mai reale controllo, le rare volte che compariva in superficie il suo essere tendeva a mostrarsi privo di emozione umana che era stata impartita a suo fratello fin dalla nascita.

Questo lo rendeva privo di qualunque tipo di freno.

Una basilare creatura di istinto, fame, violenza. Un omega che non rispondeva né ad alpha né ad altri padroni e da ciò che aveva visto non aveva risposto bene nemmeno alle richieste del figlio adottivo che aveva cresciuto, cosa che avrebbe in seguito gettato Inuyasha nel più profondo sconforto. Un tempo una semplice parola di sua cognata avrebbe risvegliato suo fratello in pochi istanti e data l'assenza di Tessaiga tutto ciò che Sesshomaru aveva a sua disposizione era la certezza che lo youkai del mezzo demone non avrebbe accettato altre aggressioni da parte dello yūrei.

Era lì che stava andando.

Al cimitero nella Valle delle Nebbie, là dove lo yūrei si era risvegliato e dove le cascate si congiungevano creando le radici del fiume Hondo che correva lungo tutto il dominio dell'Ovest.

Una volta atterrato in mezzo al piccolo sentiero di aceri e pioppi che portava al cimitero divelto dagli Sciacalli la luna era quasi completamente coperta. In mezzo alla devastazione lasciata dalle truppe di Nakamaro però non trovò il mezzo demone che si era aspettato.

I lunghi capelli color glicine di Lady Shiori, brillanti e regali, facevano a pugni con la semplicità dello yukata che indossava. Si volse percependo il suo arrivo, la sua sfera di quarzo pallida saldamente stretta tra i palmi.

Il Santuario non era per nulla lontano, anche lei doveva aver percepito l'arrivo di Inuyasha.

- Non è qui, Signore dell'Ovest.- lo apostrofò, esibendo un delicato inchino.

- Avete perso le sue tracce?-

L'alpha non sembrò prendersela a male, limitandosi a fissarlo con i suoi intensi occhi celesti.

- Presumo che sia Nerium l'odore che percepisco tutto intorno a voi.-

Sesshomaru annuì, passando con grazia fra le tombe - Siete nel giusto.-

Una vaga espressione d'angoscia segnò per qualche secondo l'espressione stoica della fanciulla, sparendo presto - Inuyasha non è uno sciocco, se abbiamo perso la sua traccia forse significa che ha raggiunto l'acqua per lavare via l'acido.-

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