Capitolo XXI - Due Alpha di Troppo

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Parte XXI




Inuyasha era un uomo in missione.

Forse Sesshomaru pensava di potersene andare insieme agli altri Grandi Daiyoukai e a quella svenevole donna, la principessa Statira, pensando che quella non mirasse a spolparlo come un osso, ma il mezzodemone aveva ben altro in mente.

Voleva spiegazioni dannazione e le avrebbe ottenute dato che nessuno si era degnato di dirgli neanche una parola, anche a costo di passare sulla faccia di ogni guardia di palazzo che osò frapporsi fra lui e la traccia di Maestro Gaara.

Era la vecchia il suo bersaglio perché a quanto pareva era quella squinternata di una tartaruga a presiedere al rito della "testimonianza" primaria, qualunque cosa volesse dire. Raggiunta la torre bianca delle Cerimonie in cui l'aveva conosciuta per la prima volta Inuyasha continuò a levarsi di torno seccatori, uno a uno gli fecero strada o finirono spalmati sul tatami fino a quando, sfortunatamente, non spalancò gli shoji dell'area principale in cui viveva la vecchia come un ossesso e cacciò un'imprecazione coprendosi gli occhi. Forte anche.

- Per quale stracazzo di motivo sei nudo?!-

Non era la serata buona per rompere e la faccia di Ikiryosei, attorniato da onmyōji dell'Ovest affaccendati, dopo essere stato svestito, sfregato, lavato, unto e marchiato d'inchiostro, palesava completamente la sua opinione al riguardo.

Era furibondo.

Correzione, era incazzato a morte.

Ma era pur sempre nudo e Inuyasha rimase a occhi chiusi, sbuffando come una teiera.

- Voglio una spiegazione!- abbaiò il mezzodemone – Adesso!-

- Oh, sei tu.- bofonchiò in sottofondo la voce gracchiante di Gaara, che gli apparve alle spalle tutta carica di bende e attrezzi da tartaruga sacra – Mi hai portato le more?-

- No che non ti ho portato le more, accidenti, qualcuno vuole spiegarmi che succede?-

- Offro al drago la mia benedizione.- borbottò Gaara, lo sguardo vacuo e beato di fronte alla vita e un frontale di Daiyoukai completamente nudo come un verme – Prima io poi gli altri onmyōji. Il cielo sa se ne ha bisogno.-

- Ok, state impazzendo tutti o sono l'unico qui a non capirci niente?!-

Ikiryosei per tutta risposta gli diede le spalle, mostrando al contempo le ali rigide come lame e un'impressionante schiena ricoperta di tatuaggi sullo stesso stile di quelli che aveva sulle braccia. Spessi, neri, intensi.

- Il Padrone ha l'occhio lungo.- commentò Gaara ciabattando nella stanza senza una meta precisa – Sa che questo qui porta guai, quindi l'ha messo dove può controllarlo.-

Ikiryosei per tutta risposta fissò la tartaruga con penetranti occhi tempestosi.

Forse meditando di masticarla.

O di bruciarla. Non necessariamente in quell'ordine.

- Cioè?- sbottò Inuyasha.

- Cioè mi ha fatto testimone.- replicò il drago, sferzando la stanza con la coda sperando di centrare la vecchia prima o poi – Questo significa che non posso negarmi, non posso scappare, non posso mentirgli, non posso ripetere le conversazioni dei Quattro anche se avrò perenne accesso al loro consiglio e significa, omega, che tuo fratello mi ha proprio fottuto! Che l'inferno mi sia testimone, gli farò saltare la testa prima del nuovo anno!-

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