Capitolo XIX - Il Sesto Figlio

147 3 2
                                    

Parte XIX

Quelle serate erano le parti migliori della sua giornata.

Il buio, ormai sorto da un pezzo, era una spessa coltre che quasi impediva di vedere la neve cadere e Inuyasha era solo (o quasi) mentre tutti gli altri a palazzo attendevano a una delle tante e numerose cene fra nobili a cui anche i suoi nipoti partecipavano data l'importanza degli ospiti.

Ma lui era avvolto da un tenero tepore, sprofondato in un lussurioso cuscino accanto alle braci accese e Tōga era a sua volta accucciato fra le sue gambe, in attesa che gli fosse servita la cena.

Il caldo corpicino di suo nipote sembrava produrre in lui un inaspettato desiderio di fare le fusa, impulso che controllò con nervi saldi.

C'era ben poco per cui gongolare vista la giornata che aveva appena passato ma quando Naoki fece entrare i servi nella sala da pranzo privata dell'entourage di suo fratello la stanchezza venne rapidamente spazzata via.

Tre oche grasse e croccanti vennero posate al centro del tavolo insieme a svariati contorni di verdure e funghi ammollo in brodose zuppe.

Non fece neanche in tempo a cogliere la servitù andarsene trasecolata perché Tōga si buttasse dritto su una dei volatili arrostiti alla perfezione.

- E' altamente inappropriato.- borbottò Naoki, sedendosi di fronte a loro con uno sbuffo – Siete un principe titolato adesso, non potete continuare a cenare qui insieme a me e Tenten.-

- Naoki mangia.- borbottò Tōga, sorridendo blandamente dopo aver tritato un osso come nulla folla – Pappa buona.-

- Grazie mio Signore, ma credo che la vostra dieta non faccia per me.- rispose il cervo, servendosi di zuppa mentre il suo palco curato e ricostruito quasi brillava come una perla alla luce del fuoco – E comunque stavo dicendo a vostro zio che non può più assumere i suoi pasti insieme alla servitù. Dovreste essere al fianco di Sesshomaru-dono, a far ingoiare all'Est e al Sud la loro boria. Ho sentito cos'è accaduto oggi dopo che siete usciti dal palazzo, sapete?-

- Beh, qualunque kuro miko abbiano con loro non serve a niente finché ho la protezione di mia moglie.- cincischiò il mezzo demone toccandosi il rosario al collo – E poi non m'interessa avere a che fare quella gente. Conosco il genere, tendono a non gradire la presenza di quelli come me.-

Gli shoji si aprirono qualche battuta dopo rivelando quattro sorpresi rompiscatole che Inuyasha aveva pregato di poter evitare quella sera: Sasuke, Hatsuharu, Kuro e Tombo restarono spiazzati a pochi metri da loro, il masticare incessante di suo nipote a far da sottofondo e a seguito di qualche secondo di troppo di indecisione Inuyasha dovette indicare i posti a sedere lì attorno.

Ingozzarli lo avrebbe aiutato a sopportarli tutti. O almeno così sperava.

Era chiaro che anche le sue quattro balie, specialmente Tombo e Haru, non sembravano approvare particolarmente quell'intimità dato il suo nuovo titolo.

A dire il vero quelli non approvavano più niente da quando avevano saputo della titolazione e si erano ritrovati letteralmente sommersi di proposte per entrare a far parte della sua "scorta privata".

L'indignazione di quei quattro di fronte ad altri soldati dell'Ovest, persino tenenti di Takeo, venuti a chiedergli l'onore di entrare a far parte della sua squadra di protezione aveva in un qualche modo sdegnato più loro che Inuyasha. Sasuke e Kuro l'avevano presa con grazia, ululando che il principe era "roba loro" e che non serviva nessun aiuto, mentre Tombo e Haru si erano dati a minacce più consistenti verso coloro che avevano tentato di fregargli il mestiere.

Così era diventato un osso prelibato e tutto grazie a una piccola cerimonia tenuta da una tartaruga senile.

Chi l'avrebbe mai detto che bastasse quello per diventare davvero un figlio, seppur di seconda categoria, di Inu no Taisho a tutti gli effetti.

IkigaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora