Capitolo XLI - Il Figlio Defunto

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Parte XLI

Era da poco passata l'alba quando Inuyasha si presentò solo armato della veste di fuoco, Tessaiga e Soung'a all'ingresso dell'ala sud del castello dove i loro venerati nuovi ospiti erano stati accomodati con gran fanfara.

Fuori pioveva che il cielo la mandava e non gli piaceva per nulla l'idea di programmare un viaggio verso il Santuario con quel tempaccio, per non parlare delle raffiche di vento che spazzavano tutta la costa di piatto, per orizzontale. Era come se il cielo stesse cercando di comprimere il mare contro il Palazzo dell'Ovest per schiacciarlo come un giocattolo e fagocitarlo negli abissi.

Comunque andava fatto.

Quel giorno o mai più.

Alcuni servi e soldati a guardia dell'ala non si erano aspettati di vederlo arrivare e rimasero interdetti dalla sua presenza, ma evidentemente dovevano aver saputo di lui perché non furono eccessivamente scortesi. All'inizio.

Quando seppero che voleva entrare quella che era evidentemente a capo della servitù lo scrutò inorridita. Era una sorta di insetto con quattro paia d'ali ben rannicchiate le une sulle altre e cominciò a farle vibrare ansiosamente.

- È altamente inappropriato! Specialmente senza una scorta o un invito.-

- Il tuo capo lo sa che sarei arrivato.- commentò Inuyasha.

- Siete un omega senza scorta e senza un alpha!-

A quell'indignazione si aggiunse uno della guardia, un calabrone di bassa casta.

- Dovete andarvene.- asserì, mostrandogli una lancia – Se non avete un invito...- e si zittì, quando si ritrovò il mezzo demone a un passo dalla faccia con i marchi in viso ben in evidenza, gli occhi tinti di rosso e Tessaiga spianata fra loro due.

- Ti basta come invito?-

Il ronzio nell'anticamera in cui entrò era quasi fastidioso. Non dava tregua ed era distintivo di molti demoni youkai dormienti. Mentre i servi scattavano per andare a chiamare i loro superiori Inuyasha si dette una rapida occhiata attorno fiutando discretamente l'aria: c'era un persistente odore zuccherino da quelle parti.

Doveva trattarsi del liquido che secernevano in gran quantità gli youkai di alto livello per mantenersi in forze anche senza andare in letargo. Beta e omega ne producevano molto e lo usavano anche sulla prole.

Anche senza la Regina Sasu quel posto sembrava essere gestito al meglio. Buono a sapersi.

Due femmine Daiyoukai apparvero improvvisamente dal buio delle stanze, accompagnate da una decina di sottoposti. Una era giovane, dell'età di Rin. L'altra era un calabrone adulto, finemente agghindata in abiti degni di un omega di alto rango e portava lunghi capelli castani stretti in una treccia bombata che le scendeva fino alla vita.

- Il capo dov'è?- chiese loro.

- Voi siete il fratello minore di Sesshomaru-dono.- commentò la maggiore, spiandolo attentamente.

- Siete un mezzo demone.- commentò la più piccola, che come Maruhanabachi aveva i capelli stinti da erbe e misture per raggiungere un tiepido color grano.

- Che occhio.- replicò Inuyasha – Sono qui per il Signore dell'Est. Lui sa che sarei passato ma credo che voglia mantenere il nostro colloquio il più privato possibile, se sapete che intendo.-

La donna serrò la mascella per qualche secondo, si chinò sulla più giovane e quella sparì senza far rumore.

- Mio cognato ci raggiungerà immediatamente.-

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