Parte IV
Lo strillo fu così forte da farlo schizzare seduto nel futon, il cuore in gola e l'impressione devastante di non sapere dove si trovava.
Due cose gli furono subito chiare non appena il suo cervello si mise in moto.
Era giorno e nonostante la luce che filtrava dagli shoji Inuyasha aveva dormito fino a ben oltre l'alba, sentendosi completamente privo di forze.
E da ultimo quel grido udito non si stava fermando. Anzi, continuava persistente come la sirena uscita da quella conchiglia che Kagome si era portata appresso dal futuro. Più lentamente di quanto avesse desiderato si mise in piedi, afferrò Tessaiga e uscì nel corridoio con gli occhi pesti di sonno.
Con sorpresa il colpevole di quel casino era suo nipote. Lo gnomo.
Il suddetto piccolo inu stava piantato sul tatami a qualche metro dai servi che si coprivano le varie appendici uditive come potevano, impossibilitati ad avvicinarsi a lui dato che il cucciolo stava urlando la sua ugola al vento e chiunque osava muovere un passo per calmarlo non faceva che fargli aumentare il volume.
Sgomento, Inuyasha incontrò i nipoti Yamato e Yukito nascosti dietro a uno shoji, vestiti di tutto punto evidentemente pronti a continuare con le loro faccende quotidiane da semi adulti.
Sul serio, lo gnomo non sembrava affatto stanco, gridava sempre più forte.
Non sapeva come Sesshomaru, che non vedeva da una settimana grazie agli dei, gestisse quei capricci ma era abbastanza sicuro che il metodo di Jaken di tirare mochi in una generica direzione del cucciolo non fosse la soluzione giusta a meno che non stesse tentando di farlo strozzare.
I gemelli dovevano aver fallito a loro volta.
Ok.
Inspirando a fondo e caricando quanta aria più poteva nei polmoni Inuyasha si piazzò dietro al nano torreggiando su di lui e...
Il piccolo chiuse la bocca all'istante udendo lo strillo sovrastare la sua piccola personcina e si girò, basito, trovando un adulto a urlare come un'aquila proprio accanto a lui. Lo gnomo era completamente e definitivamente sconvolto.
Tenendo ancora per più di dieci secondi buoni Inuyasha chiuse il suo scoppio ormai sentendo mancanza d'ossigeno con un ultimo rantolo prima di zittirsi e apprezzare ciò che aveva faticosamente ottenuto.
Tōga in silenzio.
Ammirato o traumatizzato, non si sapeva, il bambino lo guardava come se non riuscisse a capire cosa gli fosse preso.
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Ikigai
FanfictionA più di duecento anni dagli accadimenti della Sfera dei Quattro Spiriti una grande battaglia incombe, portata da un nemico senza motivazioni né un volto. Per necessità Inuyasha si appresta a tornare nella dimora del clan inu ora guidata da Sesshom...