Capitolo 4.

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-"Puoi muoverti, se vuoi."

Anna trattiene a stento una risata: sembro proprio una statua di pietra, non sono abituata a tutta questa eleganza, non è da me.

Però, devo ammettere che Anna ha fatto un buon lavoro.

Mi avvicino allo specchio e mi osservo: il vestito blu di pizzo mi arriva sopra le ginocchia, ai piedi indosso le scarpe col tacco di Anna e i capelli sono raccolti in una coda alta.

Tuttavia, nella mia "nuova" figura firmata "Anna", posso notare ancora qualcosa che mi ricorda chi sono davvero: il dilatatore è sempre lì al suo posto, non c'è verso di toglierlo e il sole tatuato sulla spalla destra è ben visibile.

Anna sembra soddisfatta del suo lavoro.

-"Vestita così, avrai almeno dieci ragazzi ai tuoi piedi!"

È così convinta di quello che dice che annuisce più a se stessa che a me.

Rido maliziosa e la guardo.

-"Beh, anche tu non sei niente male."

In effetti sembrava una principessa, come sempre, del resto.

Veniamo distratte dal "toc toc" sulla porta. D'istinto, guardo se sono vestita: sembra una cosa stupida, ma dopo la scenata con Mirko voglio evitare altre figuracce.

La porta si spalanca e compaiono Laura con un vestito rosso lungo e il riccio.

Rimango incantata a guardarlo: porta una camicia di jeans e dei pantaloni stretti che mettono in evidenza le sue gambe magre.

Il tutto condito con quel sorriso che fa sciogliere anche un blocco di ghiaccio.

Guardo Anna con la coda dell'occhio: anche lei sembra aver avuto la mia stessa reazione. Ad un tratto, Laura prende in mano la situazione tossendoper finta.

-"Scusate, non vorrei interrompere questo momento di adorazione collettiva, ma credo che dovremmo andare!"

Annuiamo tutti e tre ed usciamo dalla stanza.

Io rimango ultima per chiudere a chiave la porta, quando il riccio si avvicina al mio orecchio.

-"Sei proprio uno schianto stasera, piccola", mi sussurra con voce sensuale.

Sorrido imbarazzata mentre il cuore inizia a martellarmi veloce nel petto e mi giro verso di lui.

Me lo trovo a due centimetri dal viso e sussulto: mi ritornano in mente le immagini di quel pomeriggio, quando Mirko aveva tentato di baciarmi e provo un impulso irrefrenabile di toccare le sue labbra, ma mi trattengo.

-"Anche tu non scherzi, riccio", gli rispondo deglutendo.

E lo bacio sulla guancia, assaporando il suo profumo inconfondibile.

Finalmente, anche noi ci avviamo in mensa.

Quando arriviamo, ci troviamo davanti un'enorme sala da ballo, con almeno trenta coppiette in mezzo.

Spero vivamente che nessuno mi chieda di ballare e mi avvio velocemente da Anna e Laura, lasciando Mirko al tavolo degli aperitivi.

Più in là ci sono Simone e la ragazza a me sconosciuta. Alla sua vista, mi arriva il cuore in gola e ripenso al suo sguardo puntato su di me.

Mi vengono i brividi solo a ricordarlo. Per trattenere le emozioni chiedo a Laura:
-"Chi è quella ragazza vicino a Simone?"

-"Quella con i capelli ricci e castani? Oh, lei è Francesca. È simpatica, ti piacerebbe."

316. Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora