Capitolo 16.

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-"Cerca di non essere triste almeno stasera, andiamo alla festa per divertirci e non per mettere il broncio."

Annuisco di malumore e mi guardo allo specchio.

Anna ha fatto un ottimo lavoro, come sempre, ma non mi riconosco più nella mia figura: gli occhi verdi hanno perso un po' della loro lucentezza, le labbra sono leggermente screpolate, anche se non si nota sotto il rossetto rosso, e le guance sono incavate, mentre i capelli ricadono sulle spalle in morbide onde rosse; indosso una camicetta di seta nera con dei ricami sulla parte del collo e degli shorts inguinali, strappati alle estremità; per finire, ai piedi indosso delle zeppe nere con tacco.

Il tutto decorato con qualche braccialetto, una catenina che indosso sempre e tre anelli.

Sospiro e guardo Anna.

Non c'è bisogno di descriverla, lei è sempre perfetta, anche se indossasse uno straccio.

Non sopportando più la vista della mia figura allo specchio, trascino Anna fuori dalla stanza e ci avviamo verso il luogo della festa.

Nel tragitto ci vengono incontro Laura, Simone e Francesca.

-"Buonasera, madmoiselles."

Simone fa un piccolo inchino, ma non lo lascio rialzarsi perché gli circondo il collo con le braccia.

Non passa molto tempo prima che possa sentire le sue mani intorno alla mia schiena e la sua voce sussurrarmi dolcemente "andrà tutto bene".

Mi stacco da lui e incontro i suoi occhi azzurri rassicuranti.

Sorrido e annuisco tremolante.

-"Andiamo?", chiede Anna.

-"Si...", rispondo staccandomi da Simone.

Arriviamo al locale. Non è quello vicino al college, ma un altro, molto più grande, e ciò significa solo una cosa: più guai in vista.

Il fuori è pieno di ragazze e ragazzi ansiosi di entrare, altri fumano, altri già vomitano, insomma, il normale panorama di una discoteca, con tanto di musica a palla che si può sentire ad un miglio di distanza.

Il locale ha più ingressi: all'entrata nord, la principale e quindi la più piena, intravedo Mirko e Giada.

Sale un conato di vomito appena vedo che lei è abbracciata al mio riccio e intanto flirta con un altro ragazzo.

Stringo i pugni per la rabbia e mi costringo a girare la faccia da un'altra parte.

Anna mi appoggia una mano sulla spalla.

-"Va tutto bene? Se vuoi possiamo entrare dall'altra parte."

Mi guarda visibilmente preoccupata, ma le sorrido e scuoto la testa.

-"No, non è niente, possiamo tranquillamente entrare da questa parte."

Mi rivolgo a Simone, Laura e Francesca.

-"E voi?"

-"Entriamo dall'ingresso est, per qualsiasi cosa, chiamaci", risponde Laura.

Annuisco e la abbraccio.

Poi, dopo avermi dato un bacio sulla guancia, Simone e le ragazze si allontanano.

Rimaste sole, io e Anna ci dirigiamo vero la fila per entrare.

Ad un tratto, ci viene incontro Rossella tutta contenta.

-"Ciao ragazze!"

È appesa al collo di un ragazzo, Leonardo, quegli occhi non si scordano tanto facilmente.

316. Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora