Suona la sveglia, ma io la spengo. Sono solo le 6,00 di mattina ed è estate: perché l'ho impostata a quest'ora?Mi rimetto a dormire, ma ad un certo punto mi alzo di scatto e guardo sul calendario: segna il 12 settembre. Cazzo. Oggi inizia la scuola.
Ieri ho preparato le valige per andare in college: sarà il mio primo anno. Se inizio così sono sulla buona strada. Metto i miei jeans strappati, una felpa grigia aperta e le Stan Smith, le mie scarpe preferite.
Mi trucco velocemente e pettino i miei capelli ribelli. Poi scendo e saluto mamma e papà senza fare colazione.
Ma poi mi rendo conto che starò via per nove mesi lontana da casa e ritorno indietro per abbracciare i miei. Squilla il telefono: è Anna.
-"Ma si può sapere dove ti sei cacciata? Il pullman parte fra dieci minuti!", urla lei spaccandomi i timpani.
-"Si Anna sto arrivando, dammi cinque minuti."
-"Sbrigati scema che dico all'autista di partire senza di te", ridacchia divertita.
Mimo una smorfia e le rispondo. -"Ti odio."
-"Io di più."Arrivo nel piazzale del paese e vedo un enorme pullman con un autista incazzato e una Anna che mi sta aspettando impazientemente. Dio, quella ragazza diventa sempre più bella ogni giorno che passa. Va a finire che mi innamoro di lei fra poco. Anna ha i capelli biondi e lisci e gli occhi azzurri cielo, è di media statura e ha un fisico da topmodel. È tutto il contrario di me: capelli rosso tramonto e occhi verde smeraldo. Le corro incontro e la abbraccio fortissimo. D'altronde, era un mese che non la vedevo e mi mancava un casino.
-"Devi raccontarmi tutto", le dico emozionata sciogliendomi dal suo abbraccio.
-"Scema prima di tutto calmati e poi saliamo sul pullman, che va a finire che ci lasciano qua veramente", dice lei indicando l'autista del pullman.
Seguo il suo sguardo e sorrido maliziosa.
-"Non sarebbe male, potremmo divertirci mentre tutti sono al college a studiare."Mi dà una sberla sul braccio e sorrode.
-"Tu proprio non sei cambiata dall' ultima volta che ti ho vista: sei sempre la solita scansafatiche dagli occhi da serpente."-"Però ho la felpa nuova", dico con una finta faccia da innocente.
Ad un tratto la voce irritata dell'autista ci raggiunge.
-"Volete anche un cappuccino o vi decidete a salire?"Io e Anna ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
-"Arriviamo subito!", urla la bionda di rimando.Saliamo e prendiamo posto sul pullman dopo avere salutato tutti i nostri amici. Ci sediamo nell'ultima fila e vediamo Simone e Laura, i miei migliori amici insieme ad Anna.
Il primo a parlare è Simome.
-"Ehi Rossa, iniziavo ad abituarmi al fatto che non c'eri, e questa nuova sensazione era piacevole."Scuoto la testa e gli sorrido.
-"Sei sempre il solito coglione."Nonostante i nostri continui litigi gli voglio un mondo di bene e così, gli salto addosso prima che possa dibattere. Mi piace abbracciare Simone: nelle sue braccia mi sento protetta.
-"Non salutarmi eh!", esclama una voce femminile.
Incrocio le braccia e faccio uno sguardo menefreghista.
-"Va bene, non ti saluto."Passo dalle braccia di Simone a quelle di Laura: oltre ad essere una figa assurda è anche una ragazza straordinaria e mi aiuta sempre con la scuola.
Vicino a Laura c'è un ragazzo che non conosco, ma che attira la mia attenzione: ha il capelli ricci e scuri, così come i suoi occhi.
Quando si gira e fissa il suo sguardo su di me, io mi perdo dentro quel mare castano per alcuni secondi, fino a quando quello scemo di Simone mi riporta alla realtà.
-"Terra chiama Chiara!! C'è qualcuno in quella testa vuota??", chiede lui picchiettandomi un pugno in testa.
-"Io...cosa...il mare...lui..."
Ottimo, Chiara. Fatti subito riconoscere.
-"Ehi Rossa stai bene?"
Lo sguardo di Simone è a metà fra il preoccupato e il divertito.-"S-si certo, alla grande."
Mi sentivo confusa come non lo ero mai stata, quel ragazzo era bellissimo, nessuno mi aveva fatto questo effetto al primo sguardo, neanche Simone, con cui ero stata fidanzata circa un anno fa.
-"Ti voglio presentare un amico che ho conosciuto quest'anno al mare: Mirko, lei è Chiara. Chiara, lui è Mirko", esclama felice gesticolando.
-"Piacere di conoscerti, Mirko."
Gli tendo una mano che lui prontamente afferra.Allora è così che si chiama il riccio: Mirko.
Mi perdo di nuovo nei suoi occhi castani, vedo che sta muovendo la bocca, ma non capisco cosa dice.-"Ehi scema, guarda che sta parlando con te", interviene Anna.
-"Con me? Quando? Chi?"
Continua così e farai molta strada con lui.
Il riccio scoppia a ridere e io esplodo nel vero senso della parola: Dio che sorriso, già amo la sua risata.
-"Scusami non ti ho ascoltato... puoi ripetere?", mormoro imbarazzata.
-"Ho detto: piacere di conoscerti, Chiara", ripete lui sempre sorridendo.
È possibile innamorarsi di una voce? OK, ora stavo davvero esagerando.
Chiara ritorna in te! Basta con le figuracce. Per oggi hai dato.
Dopo due ore di viaggio il pullman si ferma all'Autogrill per una sosta. Tutti scendono, io per prima: sto letteralmente morendo di fame. Anna e Mirko scendono per ultimi. Li guardo: stavano parlando di me.
-"Vedi Mirko, Chiara è un disastro: ha sempre fame, è una scansafatiche ed è pure scema, la mia scema", inizia il discorso Anna, gesticolando e guardandomi.
-"Allora è un po' come me", ridacchia lui "mi è sembrata simpatica fin da subito."
Guardo Anna e le faccio una linguaccia, che lei ovviamente ricambia. In quel momento Mirko mi guarda e mi sorride a 32 denti, come per dire: "sono innocente, non è colpa mia."
Mi giro di scatto appena prima di diventare rossa come i miei capelli e raggiungo Simone e Laura.Mi sento felice e allo stesso tempo provo una fitta di gelosia nei confronti di Anna: sembrava sciolta con Mirko e di sicuro lui si sentiva a suo agio con lei. Cosa mi sta succedendo?
#angoloautrice
Ed ecco a voi il primo capitolo della mia fan fiction. Come vi sembra? Accetto consigli e commenti
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316. Mirko Trovato
أدب الهواةLei. Chiara. 16 anni, capelli rossi, occhi verdi, pochi amici ma buoni e una continua bipolarità tra insicurezza e testardaggine. Lui. Mirko. Stessa età, capelli ricci e castani, occhi scuri, fa girare la testa a tutte le ragazze e ha un passato dip...