Capitolo 7.

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-"Svegliati, dormigliona!"

Apro gli occhi al suono di quella voce, la sua voce.

-"Buongiorno anche a te, riccio", mugugno con la voce impastata dal sonno.

I suoi occhi castani sono fissi su di me quando lui scoppia a ridere, indicandomi con la mano.

Lo guardo con aria interrogativa per un po', ma poi capisco: i miei capelli sono la causa di tutto; chissà come sono conciata in questo momento e come mi vede lui in questo momento!

-"Oh, ma che ti ridi tu?", sbuffo irritata infilando la testa sotto il cuscino.

Poi corro in bagno prima che possa rispondere.

Mi guardo allo specchio: la mia chioma rosso fuoco ha perso la piega liscia e i boccoli naturali sono sparsi sulle spalle in modo a dir poco disordinato.

Mirko mi ha vista struccata e in questo stato: sono ufficialmente spacciata.

Una voce mi distrae dagli istinti di suicidio: è Anna che si sta rivolgendo a Mirko.

-"Ma non è ancora pronta?", sta chiedendo al di là della porta.

-"Anche i bradipi hanno i loro tempi", dice Mirko alzando il tono di voce.

-"Guarda che ti ho sentito, eh!", esclamo io.

Sento una risatina e di nuovo la voce di Anna.

-"Si bene, allora fai veloce che siamo in ritardo!"

Sbuffo per la noia e mi vesto velocemente: maglione nero a righe, jeans strappati e vans nere a fiori.

Metto mascara e eyeliner e poi esco.

Anna sta camminando avanti e indietro, guardando continuamente l'orologio: ha la fissa del tempo, e si sente male se arriva un secondo in ritardo.

Mirko, invece, è seduto sul letto: indossa una camicia jeans che gli sta da dio e dei pantaloni neri, in mano ha il cellulare e la sua bocca è vicina al microfono per fare una registrazione vocale.

"...e niente, adesso devo andare. Ci sentiamo."

Si alza e mi guarda sorridendo. Abbasso gli occhi sia per l'imbarazzo sia perché ho paura di rimanere troppo incantata a fissare lui e la sua camicia: li punto sulle vans, che oggi sembrano incredibilmente interessanti.

-"Allora ragazze, andiamo?", ci chiede il riccio sorridendo.

Io e la bionda annuiamo e poi usciamo dalla 316.

-"Chi era?", inizio io.

Mi guarda stranito. Sembra non capire.

-"Cosa?"

-"Dai, lo sai benissimo. Chi era la ragazza con cui stavi chattando?"

-"E chi ti dice che era una ragazza?"

Mi sento avvampare. Avevo dato per scontato che fosse una ragazza e avevo fatto il passo più lungo della gamba.

Tento di rimediare al mio disastro.

-"Oh...beh...io...sai pensavo...niente."

Il riccio non prolunga il discorso oltre e si mette tra me e Anna. Poi circonda le nostre spalle con le sue braccia.

Al suo tocco sento il consueto brivido: non sono ancora abituata a queste sensazioni improvvise e sussulto ogni volta che Mirko mi tocca.

Uniti così mentre attraversiamo i vari corridoi sembriamo i vips del college: tutti ci guardano, Mirko fa l'occhiolino e sorride a tutte le ragazze che incontriamo, facendo svenire loro e facendo arrabbiare me.

316. Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora