Capitolo 13.

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-"Psss...la quattro?"

Laura si guarda intorno e poi si gira verso di me, si mette una mano vicina alla bocca e mi dice la risposta.

-"Va tutto bene, là in fondo?"

Sento Mirko che ridacchia alla mia sinistra. Mi giro verso di lui e lo guardo in cagnesco, poi mi rivolgo alla profe.

-"Sisi, tutto bene non si preoccupi."

La Ruffo torna a guardare il suo registro.

-"Che cazzo vuoi?", gli dico tra i denti.

-"Sgamataa!", sorride lui.

-"Stai zitto, vah."

Ritorno a guardare il mio compito.

Grazie a Laura e al pomeriggio passato a "studiare" con Mirko, sono soddisfatta della mia verifica.

Suona la campana. Mi alzo per consegnare.

Passo davanti al banco di Mirko e vedo che è in difficoltà con una domanda, non riesce a ricordarsi di una data.

-"877", sussurro con aria di noncuranza.

Mi guarda con aria interrogativa.
-"Scrivi 877, scemo."

Lui afferra la mia risposta e si affretta a scrivere, poi si alza alla svelta dal suo banco e mi raggiunge.

Si avvicina al mio orecchio con la bocca.

-"Grazie, non pensavo che mi avresti suggerito, visto la tua acida dolcezza."

-"E se ti dicessi che ti ho suggerito una data sbagliata?"

Si blocca un secondo e poi sorride.

-"Nah, impossibile."

-"E come fai ad essere così sicuro?", gli chiedo sostenendo il suo sguardo.

-"Perché sei pazza di me e non saresti in grado di fare una cosa simile senza sentirti in colpa."

Sbuffo altezzosa. Lui mi circonda il fianco con la mano destra e inizia ad accarezzarmi.

Sento i brividi che percorrono tutto il mio corpo.

-"N-non qui, Mirko."

Sembra imbarazzato.

-"Scusa..."

-"Arrivederci!"

Salutiamo frettolosamente l'insegnante ed usciamo.

Ci dirigiamo verso la mensa, dove ci aspettiamo di trovare gli altri membri della nostra "compagnia": Simone, Anna, Laura e Francesca.

Devo ammettere che, da quando ho perso la memoria, Francesca è diventata più sopportabile, anche se a volte non posso non sentire un attacco di nausea per le maniere troppo sdolcinate nei confronti di Simone.

Inoltre, sono anche più tranquilla perché Anna ha cominciato a frequentare un ragazzo.

L'unica cosa che mi rode è che non vuole dirmi il nome, nonostante le mie promesse e le mie suppliche.

-"Scema ti ho preso una pizza, va bene?", mi chiede la bionda.

-"Che gentile, così non mi fai fare la coda!"

-"E a me non hai preso niente?", chiede Mirko speranzoso.

-"No mi spiace."

Mi guarda e fa l'occhiolino. Soffoco una risata malefica e complice.

-"Ahh, voi due lo avete fatto apposta?"

Io e Anna facciamo spallucce, mentre Mirko se ne va in fila a prendersi da mangiare.

316. Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora