Capitolo 5.

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-"Signorina? Signorina, dico a te!!"

-"Chiara, sta parlando con te", mi risveglia la voce di Laura.

Mi volto di scatto verso la "bestia", che, appena incrocia il mio sguardo, trasforma il suo ghigno di rabbia in un'espressione preoccupata.

Vedo che anche gli altri mi stanno guardando, compreso Mirko: dall'altra sera ho smesso di guardarlo con adorazione, anche se il mio cuore batte ancora all'impazzata quando lui si trova nelle vicinanze.

-"Beh, che avete tutti da guardare? Non ho mica l'ebola!", dico io sbattendo una mano sul banco.

Alcuni ridono, altri sussurrano cose del tipo "ma sta piangendo!".

Mi tocco le guance: sono bagnate.
Sto piangendo e non me ne sono nemmeno accorta.

Ora sono io che mi giro disperata verso la professoressa: lei annuisce e mi indica la porta.

Sembra abbia capito che ho bisogno di un momento. Che cosa buffa: non riesco a farmi capire dai miei amici, ma riesco a farmi capire con un semplice sguardo dagli estranei.

Corro verso la porta e mi fiondo in bagno. Nel tragitto urto contro qualcuno, un ragazzo, ma non mi fermo a guardare chi è o a chiedergli "scusa" e proseguo a testa bassa.

Appena chiudo la porta del bagno alle mie spalle, verso tutte le lacrime che mi rimangono.

Mirko's point of view
Sono passati 15 minuti e la rossa non è ancora tornata: questa cosa sembra preoccupare solo me.

Alzo la mano.

-"Profe, posso andare in bagno?"

Lei continua a guardare il suo registro senza alzare gli occhi su di me.

-"Non ti preoccupare, Trovato. Vedrai che Chiara ritorna."

Ma chi è questa? Una veggente? Come fa a sapere che voglio andare da Chiara?

Provo ad essere più convincente.

-"No profe, forse non ha capito: devo andare davvero in bagno, ma se non vuole mi faccio prestare una bottiglia. Sa, sono incontinente! Purtroppo non penso che sarà un bello spettacolo."

Alza gli occhi dal registro e mi guarda come solo una bestia sa fare.

Mi fa un cenno col capo e ritorna a fissare il registro.

L'ultima cosa che vedo prima di uscire dall'aula è lo sguardo triste di Anna, che si fissa su di me come per trattenermi lì.

Una volta fuori, corro al bagno delle ragazze e intanto penso alla marea di cazzate che ho detto alla profe.

Comportarsi male a scuola è nel mio stile, ma se la causa della mia condotta è una ragazza, le cose iniziano a complicarsi.

Che ti succede Mirko? Non eri tu quello abituato a non essere rifiutato da una donna? Stai perdendo colpi, amico!

No, questa volta non si tratta di questo: è un sentimento di cui non conosco né nome né provenienza, ma una cosa è certa: Chiara non me la lascio di certo scappare!

Spalanco la porta del bagno e la vedo lì, bella come sempre, seduta sul pavimento, con gli occhi fissi a guardare il vuoto.

Chiara's point of view
Lo sento venire verso di me e pronunciare il mio nome. Non rispondo e non mi giro a guardarlo.

Stavolta il mio cuore è calmo e non sembra avvertire la presenza del riccio. Si siede accanto a me.

-"Lo sai che questo è il bagno delle ragazze?", provo a sdrammatizzare io.

316. Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora