Capitolo 6.

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Io e il riccio entriamo in mensa. C'è poca gente: ottima cosa, se il tentativo andrà male solo pochi lo sapranno.

Ci dirigiamo verso un tavolo dove ci sono Anna, Laura, Simone e Francesca.

Alla vista di quest'ultima mi irrigidisco: è seduta in braccio a Simone e le mani sono intrecciate attorno al suo collo.

Sembra a suo agio: brutta bastarda, mi ha detto quelle cose solo per avere campo libero con il mio bad-boy.

Vengo distratta da una mano che mi accarezza i capelli: Mirko.

-"Sei sicura di volerlo fare?"

Durante il tragitto gli avevo spiegato le mie intenzioni e lui mi aveva appoggiato pienamente. Mi aveva detto che non sopportava vedermi
triste.

Annuisco risoluta.

-"Non sono mai stata più sicura!"

-"Allora vai, io ti aspetto qui", mi incita lui.

-"No ti prego, vieni con me. Mi farai coraggio", lo supplico io.

Dopo questa affermazione abbasso lo sguardo: mi sono mostrata vulnerabile davanti a un ragazzo ed è la prima volta che lo faccio.

Il riccio sorride dolcemente e mi prende per mano, conducendomi verso il tavolo.

Al nostro arrivo, tutti si zittiscono.

Studio i volti dei presenti: Anna sembra contenta di vedermi, ma è un po' preoccupata; Laura sorride soddisfatta e fa cenni di approvazione; Simone continua a spostare lo sguardo da me a Mirko e Francesca mi squadra in maniera altezzosa e quando si accorge del riccio i suoi occhi iniziano a brillare di una luce maligna.

Decido di rompere il ghiaccio.

-"Simone..." pronuncio il suo nome con difficoltà, come se avessi paura e, in effetti, ne ho molta"... posso parlarti? "guardo Francesca" in privato, per favore."

Sembra sorpreso: forse non si aspettava questa ambasciata e ha tutto il diritto di essere stupito.

Mi conosce troppo bene, sa benissimo che non farei mai una cosa del genere a meno che non si trattasse di una cosa importante.

Fa alzare Francesca dalle ginocchia e si alza.

-"Ci vediamo più tardi, tesoro."

E appoggia le labbra su quelle di Simone. A questo gesto resto allibita: non posso credere che il Simone che conosco da una vita si sia messo con una tipa del genere.

Sono letteralmente disgustata. Mi giro verso Mirko in segno di appoggio, ma lui fa spallucce come per dire "l'amore è l'amore. Non puoi cambiarlo."

Poi esco dalla mensa seguita da Simone. Una volta nel corridoio, mi fermo e mi volto.

Lui è lì, davanti a me, e mi sta guardando in attesa che io parli. Mi schiarisco la voce e comincio.

-"Senti, forse tu mi reputi un mostro e non vuoi ascoltarmi, ma io te lo dico lo stesso: mi dispiace averti ferito, ma non mi ero accorta di quello che provavi per me. Forse, se mi avessi parlato prima, io avrei capito e non avremmo dovuto fare queste scene. Comunque, adesso non credo che ti importi più, visto che sei..."

Simone tronca il mio discorso mettendomi un dito sulla bocca e sussurrano "shh".

Poi si avvicina a me e appoggia di slancio le labbra sulle mie, come se desiderasse farlo da tanto tempo.

Rimango con gli occhi sbarrati: ma che sta facendo? È fidanzato e bacia un' altra ragazza? Di sicuro si è bevuto il cervello.

Non ci penso due volte e lo allontano di scatto dalla mia bocca, guardandolo storto: non mi importa di quello che ho fatto, non mi importa se, facendo così, l'ho ferito, adesso sono io che pretendo delle spiegazioni.

316. Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora