Tre anni e ventotto giorni prima dell'esecuzione
Cameron sapeva che in quel momento Ava ed Elijah erano a fare un'audizione. Non sapeva bene per che cosa, perché quando la sera prima Ava aveva iniziato a ripetergli la sua parte, lui era stanco morto e aveva solo provato ad ascoltarla, fallendo miseramente, ma da come era stata convinta nel dirgliela dovevano averla presa.
In ogni caso, si trovava in fabbrica quando iniziarono a cadere.
Li videro dalle grandi finestre, come fiocchi di neve rosso sangue, svolazzare per il cielo di Rasenstracht, portate da una grande nave volante.
Ricevettero il permesso di uscire nel cortile a vedere di cosa si trattasse e di corsa si erano precipitati e in massa avevano raccolto i volantini e in silenzio avevano letto:
GIOVANI DI RASENSTRACHT
Guerra dichiarata tra l'Isola Fluttuante e il Di Sotto.
In quanto alleati degli Elfi dei Cieli, Rasenstracht incita i giovani e le giovani a partire dai diciotto anni ad arruolarsi per l'onore e l'indipendenza del proprio Paese, per il vostro benessere, per la vostra libertà di cittadini dell'Alleanza. Date prova di coraggio e coscienza patriottica.
L'ADDESTRAMENTO AVVIENE A PEACKCameron rimase per molto tempo ad osservare l'inchiostro nero, come se le lettere che formavano fossero per lui incomprensibili.
Sarebbe dovuto andare? Nessuno si aspettava che lo facesse, ma come avrebbe potuto guardare in faccia il Nonno, reduce di guerra, senza vergognarsi?
Era rimasto con quel pensiero tutto il giorno. La giornata lavorativa volò nel silenzio più totale. Tutti probabilmente, si stavano domandando il da farsi. Una guerra. Un'altra. Non erano passati che pochi anni dall'ultima.
Tornato a casa, trovò il nonno e la madre di Ava discutere sull'argomento. Lo salutarono con sguardi tesi, un volantino rosso stropicciato sul tavolo della cucina, poi continuarono a discutere. Lui attese il ritorno della sorellina e non appena sentì i soliti passetti veloci e regolari salire su per le scale del condominio si precipitò fuori.
Prese la giacca, aprì e chiuse la porta in una frazione di secondo e fatto appena uno scalino per scendere e alzato lo sguardo aveva trovato il volto di Ava, gli occhi spalancati, ma non troppo sorpresi.
Rimasero in silenzio per un po', a osservarsi.
"Andrai?" Chiese Cameron.
Ava deglutì. "Devo."
Cameron chiuse gli occhi, il suo peggior incubo avveratosi. "È per Elijah, vero?"
La ragazza aveva abbassato la testa tanto che Cameron non riusciva a vedere nemmeno uno spicchio della sua pelle. "Non posso lasciarlo," sussurrò infine.
"Lo so." Poi Cameron aveva preso un lungo respiro. "Verrò anche io allora."
La testolina rossa era scattata in alto. "No! Tu devi badare alla mamma e al nonno."
"La mamma sa badare benissimo a se stessa," le sorrise Cameron. "E sono certo che loro mi chiederanno di prendermi cura di te."
"Ma—"
"Niente ma."
E così partirono per Peack insieme, lui, Ava ed Elijah.
Fu lì che capì perché Ava era stata disposta a seguire Elijah fino in trincea.
Il ragazzo era un insieme di sensualità, persuasione, fascino. Le parole che uscivano dalle sue labbra erano come miele colato, attiravano come se al suo cospetto ogni essere vivente fosse un'ape.
Quello era un ragazzo che chiunque avrebbe seguito fino in capo al mondo.
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Dalle Ceneri
FantasyAva Keegan era la ballerina più promettente del Di Sopra. Elijah Kohen era un aristocratico che si dilettava come attore nel tempo libero. I loro futuri erano rosei, le prospettive serene. Dal loro incontro casuale nacque un'amicizia spontanea e nel...