Due anni, cinque mesi e tre giorni prima dell'esecuzione
Ava si svegliò con la bocca impastata da un lungo sonno e l'odore del solito caffè bruciato.
I muscoli del collo erano intorpiditi a forza di stare in quella scomoda posizione, la testa appoggiata alla branda, le braccia piegate a farsi da cuscino e seduta su una scomoda sedia.
Portò le dita tra i capelli e tentò di massaggiare il punto dolente, mentre con l'altra mano tentava di togliersi la stanchezza dal volto.
Quando finalmente poté dirsi sveglia, si accorse che sulla branda non c'era più nessuno.
"Cam?"
Fu in piedi in un attimo, alla ricerca del ragazzo.
La tenda appena montata dell'infermeria non era tanto grande, così come, fortunatamente, non c'erano tanti feriti, perciò Ava si diresse subito fuori.
L'aria che trovò era tiepida, primaverile, la distesa d'erba in cui si trovavano si muoveva un tutt'uno con il vento e fuori da ogni tenda, su ogni fornelletto, su ogni fuoco, bruciava il caffè.
Non impiegò molto a trovare Cameron. Stava parlando poco fuori dalla tenda dell'infermeria con un'infermiera carina, vestito con la nuova divisa, un sorriso smagliante, anche se ancora si piegava sul lato ferito mentre camminava.
Quando la vide, le fece un cenno di saluto.
"Come puoi," disse Ava arrivandogli affianco e cacciando l'infermiera carina a forza di occhiatacce, "essere perfettamente in piedi quando fino a ieri non riuscivi a stare cosciente per più di qualche minuto?" Lo afferrò per il braccio e lo costrinse a tornare all'interno della tenda, alla sua branda.
"Le tue cure sono state formidabili." Le diede un bacio sulla testa, poi si sedette, come se si fosse sforzato troppo. Ava andò a prendergli dell'acqua. "Senti..." Cameron aveva la fronte corrugata. "Sono andato un attimo in giro prima—" prese un sorso del bicchiere "—dov'è Elijah?"
Ava si era seduta di nuovo sul suo sgabello e ora si torturava le mani nel grembo. Infine prese un lungo respiro. "Se ne è andato," mormorò, lo sguardo basso. "Elijah se n'è andato."
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Dalle Ceneri
FantasyAva Keegan era la ballerina più promettente del Di Sopra. Elijah Kohen era un aristocratico che si dilettava come attore nel tempo libero. I loro futuri erano rosei, le prospettive serene. Dal loro incontro casuale nacque un'amicizia spontanea e nel...