Il rumore delle manette appena messe fece acquietare l'animo turbolento di Hyunjin.
Aveva ammanettato i polsi del più piccolo dietro la schiena, ancora una volta, e questo non fece altro che demoralizzare sempre di più quest'ultimo. Un senso di tristezza lo pervase immediatamente, la rabbia che provava poco prima era sparita, ora rimpiazzata da quel sentimento di nostalgia verso il mondo esterno al di fuori di quelle quattro mura. Gli mancava vedere il cielo, sentire il sole sulla pelle e odorare l'aria pulita che lo circondava.Una fitta dolorosa gli colpì il centro del petto, costringendolo a piegarsi su se stesso e accovacciarsi con le ginocchia strette a sè. In un attimo di lucidità fece passare le mani sotto le gambe e le riportò davanti a sé, abbracciandosi e nascondendo quel senso di pesantezza che lo avvolgeva. Non voleva farsi vedere da lui, per questo cercava di nascondere il proprio viso intinto di lacrime date dalla frustrazione, da sotto ai suoi occhi.
Hyunjin udì i suoi sospiri pesanti e notò come il suo corpo minuto tremasse. Storse il naso, alzando anche gli occhi al cielo mentre gli prendeva il braccio per farlo rialzare da terra. Non voleva che la propria stanza fosse invasa dalla sua presenza non gradita. «alzati.» gli ordinò freddamente con una voce alquanto tagliente.«Sei uno stronzo.» si lamentò l'altro scostando subito il braccio non appena si sentì afferrare. Desiderava tanto stare da solo, in silenzio, per calmarsi e stare meglio ma non poteva, quella situazione stava diventando un incubo e non ne poteva più.
«Sono solo prudente, non mi fido. Se solo tu avessi passato la metà delle cose che ho vissuto, fidati, che non parleresti.» ribadì il concetto, sperando gli entrasse una buona volta in testa.
«Voglio andare via.» la sua voce uscì come un lamento, era instabile.
«No.» ripeté fermo. Corrugò lo sguardo in uno più infastidito. Pensò che si stesse comportando davvero come un bambino, per questo gli dava tremendamente fastidio il suo atteggiamento.
«Voglio andare via.» scandì meglio il biondino alzando il viso dalle ginocchia per poterlo guardare in modo serio negli occhi. Voleva fargli capire che non stava scherzando, che non si stava lagnando tanto per fare e che era arrivato veramente al limite della sopportazione.
«Ti ho detto che non puoi!» esclamò facendo gonfiare la vena principale sul collo, che messa in evidenza così sembrava volesse scoppiare da un momento all'altro.
Felix, forse preso dalla troppa rabbia per il suo tono di voce alto, si alzò di scatto in piedi e lo spinse sul letto, stupendosi di quanta forza avesse tirato fuori in meno di un secondo.
Portò le mani al viso non appena realizzò quel che aveva fatto. Gli si bloccò il respiro, era diventato bianco per lo spavento e aveva il batticuore. Se ne pentì immediatamente. Anche se fingeva di avere coraggio dentro di sé stava morendo dalla paura.Guardò il volto di Hyunjin, coperto dai capelli volati in avanti per la caduta, per fortuna sul materasso. I suoi movimenti erano lenti, davano l'idea di portare con sé morte e distruzione, difatti, prima che l'altro potesse scusarsi, si sentì afferrare il polso, anche in modo parecchio aggressivo.
«Ti do 3 secondi per scappare.» sibillò a denti stretti, facendo intravedere solamente un occhio dalla folta chioma di capelli, che appena incontrarono le proprie pupille trasalì in tutto il corpo, come se in quel momento poté sentire l'anima uscirgli fuori dal petto.Le sue parole non erano mai state più serie. Affilate come una lama di un coltello. Ebbe estremamente paura, così strattonò via la mano dalla sua presa ferrea e iniziò a correre. Sentì le ginocchia tirare dal dolore per le ferite che ancora si stavano rimarginando e andò verso la porta d'ingresso per aprirla; uscì al di fuori di essa in modo molto impacciato, rischiò quasi di cadere. Non sapeva dove si stesse dirigendo, la gambe si muovevano da sole. Infatti prese a correre più veloce che poteva, anche se per poco, non avendo le forze necessarie per farlo dato che non aveva mangiato chissà quanto.
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Run away - hyunlix -
Non-FictionVolenteroso di sparire completamente nel nulla, Felix si ritrova per sbaglio in una piccola città a lui del tutto sconosciuta, abbandonata dal tempo e piena di delinquenti. Ciò che non aveva previsto però, erano proprio le conseguenze nell'aver mess...