Un lampo improvviso illuminò completamente il cielo e l'ennesimo tuono sovrastò ogni altro rumore.
Stava piovendo già da qualche ora, tirava abbastanza vento e qualcuno si era dimenticato l'ombrello a casa. Quel qualcuno era proprio Hyunjin.
Era uscito di casa dopo aver avuto quel piccolo battibecco con il minore e tra la fretta di andarsene ed il resto non aveva preso nulla con sé, se non la giacca che poco lo aveva riparato. Era completamente zuppo dalla testa ai piedi ma almeno era riuscito a comprare qualcosa da mettere sotto ai denti. Aprì la porta di casa con un po' di fatica, visto che stava sorreggendo due birre e una busta di cartone contenente la cena.
In casa regnava un silenzio tombale, si domandò dove fosse andato a finire il biondino, così lo richiamò.
«hey tu, dove sei?» alzò il tono della voce per farsi sentire nel mentre che richiudeva la porta dietro di sé e si mandava i capelli bagnati indietro.
Posò la roba sul tavolo e andò a controllare nella propria stanza, dove ci trovò Minho, che stringeva la mano al più piccolo accoccolato sotto le coperte.«Finalmente sei tornato-...sembri un cane bagnato.» lo guardò in gattesco facendo un sospiro frustrato. «Mi avevi chiesto di sorvegliarlo ma non pensavo ci avresti messo così tanto. Dove sei stato fin'ora?» chiese a bassa voce per non svegliare il più piccolo, con un tono alquanto scocciato.
«Il capo voleva vedermi. Ho la settimana piena quindi ti chiederei il favore di avvisare jisung al posto mio. Domani mattina potrebbe venire a sorvegliarlo?» chiese togliendosi gli indumenti bagnati che aveva indosso per metterne altri asciutti. «Perchè dorme sul mio letto?»chiese infastidito solo dalla sua visione.
«Dove lo avrei dovuto far dormire? Per terra come hai fatto tu?» lo rimproverò in quell'affermazione, difatti lo zittì completamente, non dandogli modo nemmeno di replicare.
Minho sospirò ancora una volta e senza aggiungere altro accarezzò con il pollice il dorso della mano del minore ancora dormiente.
«Perché gli tieni la mano?» chiese ad un certo punto il più alto, rompendo quel silenzio asfissiante.
«Me l'ha chiesto lui.» si limitò a rispondere semplicemente senza rivelare troppi dettagli.
«E da quando fai ciò che ti viene richiesto da una persona sconosciuta?» continuò beccandosi un'occhiataccia di fuoco dal più grande già in procinto di andarsene.
Lasciò delicatamente la sua mano e gli sistemò un po' la frangetta scompigliata, poi gli alzò di più le coperte e si dileguò superando Hyunjin con una spallata. Prima di andarsene però, si arrestò sul l'uscio della porta e si voltò verso di lui.
«Se gli alzerai le mani Hyunjin, non te lo perdonerò.» disse serio, talmente tanto da lasciare interdetto l'altro.Minho lasciò l'appartamento per tornarsene nel suo, ma a Hyunjin non stava bene quella situazione. Per niente. Chissà cosa gli aveva raccontato il biondino mentre lui non c'era. Era appena rientrato e già gli stava facendo girare i cosiddetti.
Andò a scuoterlo in modo irruento dal bacino, anche se stava ancora dormendo profondamente, con l'unico scopo di farlo svegliare per cantargliene quattro.«hey svegliati.» si lamentò notando quanto ci stesse mettendo nell'aprire gli occhi.
Felix sobbalzò, odiava essere svegliato in quel modo, soprattutto per colpa della sua voce fastidiosa. Gli aveva dato più fastidio quella, proprio direzionata verso il timpano, che tutto il resto.«Cosa hai detto a Minho?» chiese immediatamente.
Il minore non riuscì a capire bene ciò che gli stesse chiedendo. Lo guardò confuso alzandosi piano piano dal letto per mettersi seduto sul materasso e connettere il cervello.
«Dimmi che cazzo gli hai detto.» insistette alzando la voce. Solo allora Felix notò quanto bagnato fradicio fosse, lo aveva messo a fuoco solo in quel momento.
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Run away - hyunlix -
Non-FictionVolenteroso di sparire completamente nel nulla, Felix si ritrova per sbaglio in una piccola città a lui del tutto sconosciuta, abbandonata dal tempo e piena di delinquenti. Ciò che non aveva previsto però, erano proprio le conseguenze nell'aver mess...