1. Piccole omissioni e innocenti bugie

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Roma, Novembre 2031

Simone potrebbe giurarlo: questo periodo è il migliore della sua vita.

Il suo lavoro come commercialista lo soddisfa, i mostri del passato sono stati quasi tutti sconfitti e la sua vita sentimentale va a gonfie vele.

Ecco, sulla sua vita sentimentale, poi, Simone aprirebbe un capitolo grande quanto l'intera Divina Commedia.

Da quando al liceo si erano fidanzati, Simone e Manuel non si erano più lasciati.
Erano cresciuti insieme, come singole persone e come coppia, affrontando gli alti e bassi che costellano la vita di ognuno di noi, cercando di essere sempre uno la spalla dell'altro.

E così era stato, fino a quando, in una sera di fine estate, Manuel aveva deciso di fare un passo avanti in questa relazione, organizzando, nei minimi dettagli, una romantica passeggiata in spiaggia al tramonto nella quale gli aveva consegnato una scatolina con un portachiavi con su incisa la loro data di fidanzamento e delle chiavi che corrispondevano alle chiavi di casa sua.
Gli aveva proposto di dare una svolta alla loro storia andando a vivere insieme nel suo appartamento e Simone non aveva neanche lasciato che Manuel terminasse la frase che gli saltò addosso abbracciandolo e baciandolo ripetutamente sulle labbra.

E, da circa due mesi, condividevano lo stesso tetto.

Avevano entrambi toccato con mano quanto fosse bello guardare il volto ancora addormentato dell'altro la mattina, prepararsi i pasti a vicenda, viversi ogni istante senza dover assistere allo scavarsi del buco nel petto ogni volta che si dovevano salutare.

Anche per Manuel, questo cambio d'abitudini era stato una ventata d'aria fresca nella sua vita sempre piena di guai.

Lui, al contrario di Simone, non si riteneva soddisfatto della sua vita.
Indietro con gli studi, impiegato in un'impresa di pulizie tra turni massacranti e richieste assurde, vedeva nella sua storia con Simone l'unico spiraglio di serenità, l'unico bel regalo che la vita gli avesse fatto.

Spesse volte si sentiva in difetto anche verso il suo ragazzo, soprattutto dopo avergli chiesto di convivere.
Aveva paura che quella richiesta, agli occhi di Simone, potesse risultare più una richiesta d'aiuto economico che un atto d'amore, motivo per cui ci aveva pensato a lungo prima di chiederglielo.

E la stessa ansia lo pervadeva ogniqualvolta Simone lo informava che qualche suo collega li aveva invitati a cena o che, insieme, avrebbero dovuto partecipare a cene di lavoro.
Non si sentiva all'altezza delle persone che era abituato a frequentare Simone.

I suoi amici e colleghi erano più istruiti.
Più ricchi.
Più a modo.
Più capaci nel destreggiarsi tra le tremila posate appoggiate sui tavoli dei ristoranti di lusso che era costretto a frequentare.
Più tutto.

Soltanto per amore di Simone riusciva a tollerare quel senso di disagio che lo assaliva ogni volta.

Ci metteva tutto sé stesso per riuscire a non far captare al suo fidanzato quel peso sul petto non appena sentiva le frasi Paolo e sua moglie ci hanno invitati a cena, Daniele e Michele ci hanno invitati ad un'uscita a quattro, domani c'è la cena di Natale in azienda e siamo stati invitati.

Farglielo notare avrebbe significato costringere, in qualche modo, Simone a rinunciare a questi eventi e Manuel non avrebbe mai voluto essere il responsabile della mancata vita sociale del suo ragazzo, neanche se ciò avrebbe significato dare il massimo per gestire le sue ansie.

Ed era così che la loro vita di coppia andava avanti, tra piccole omissioni e innocenti bugie al fine di proteggere l'altro e tanto amore.

Ma si può proteggere per sempre?
Quand'è che la sottile linea che divide piccole omissioni e innocenti bugie e segreti viene superata?



I'll be coming home, wait for meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora