Felicità
/fe·li·ci·tà/
sostantivo femminile
Stato d’animo di chi è sereno, non turbato da dolori o preoccupazioni e gode di questo suo stato.Felicità
Per Al Bano e Romina Power è un bicchiere di vino con un panino, una telefonata non aspettata e tante altre cose.Felicità
Per Manuel era svegliarsi accanto a Simone dopo essersi giurati amore eterno davanti alle persone importanti della loro vita.
Era guardarlo dormire, osservare il suo volto rilassato, svegliarlo con mille e più baci, accarezzarlo e sussurrargli nelle orecchie quanto lo amasse.Felicità
Per Simone era sapere di avere Manuel accanto.
Era sapere che lo guardava dormire, sentirsi svegliare con mille e più baci, farsi accarezzare e farsi sussurrare nelle orecchie quanto Manuel lo amasse.
Era fingere di star ancora dormendo per bearsi di tutto quell'amore e quel calore.La sera precedente
Subito dopo la cerimonia che li aveva visti, finalmente, diventare marito e marito, i due ragazzi erano tornati a casa.
Non avevano organizzato viaggi di nozze o altri tipi di festeggiamenti dopo il pranzo con i loro cari, non erano interessati a nulla che non fosse tornare fra quelle quattro mura e stringersi l’un l’altro tra quelle braccia che sapevano di casa e recuperare il tempo perduto.
Non appena, mano nella mano, varcarono la soglia della porta dell’appartamento, Simone, con la giusta dose d’ansia, interruppe quel momento idilliaco rivolgendo la parola a Manuel.
«Amore»
Manuel sussultò.
Ogni volta che Simone usava determinati appellativi, il cuore di Manuel impazziva, ché lui nella vita si era sentito sempre di troppo, sempre indesiderato, a volte si sentiva un peso persino per sua madre, e l’idea che qualcuno lo reputasse così importante da definirlo amore finiva sempre per emozionarlo.
«Dimme amò»
E non sapeva come dirlo, Simone.
Non sapeva come dire che il giorno precedente, via mail, erano arrivati i risultati dell’ultimo controllo e che, quella mail, lui non l’aveva ancora aperta, ché non voleva rovinare il loro giorno dopo aver rovinato sei mesi della vita di Manuel.
Voleva sposarlo.
Voleva renderlo felice dopo l’inferno.
Magari avrebbero avuto ancora una vita davanti.
Ma, allo stesso modo, sarebbe potuto essere il suo ultimo giorno sulla terra e non avrebbe mai voluto sprecarlo davanti ad un referto il giorno prima di quello del loro matrimonio.E non sapeva come dirlo, Simone.
Non sapeva come dire che avrebbe voluto aprire quella mail con lui, in quel momento, col rischio di rovinare tutto ancora una volta.
«Devo…devo parlarti di una cosa, però non ti arrabbiare, non roviniamo il primo giorno, anzi, le prime undici ore da sposati»
Le premesse rendevano Manuel tutt’altro che tranquillo.
Ricordava ancora quel ti devo parlare di sei mesi prima.
Ricordava il dolore di sentirsi sputare addosso quella verità che poi si era rivelata essere solo le fondamenta del castello di bugie tirato su con la convinzione che la verità avrebbe fatto ancora più male.
Ricordava.
E nonostante fosse tutto alle sue spalle, Manuel era ancora in grado di incupirsi al ricordo di ciò.«Se me dici che ‘n me devo arrabbia’ me fai l’effetto contrario come se me dici de sta’ calmo, 'o sai, sì? Che c’è, Simò?»
Ché se Manuel avesse potuto, sarebbe scappato via da quella casa, nuovamente teatro di qualcosa di, probabilmente, triste, prima di sapere cosa effettivamente avesse da dirgli Simone.
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I'll be coming home, wait for me
FanfictionLa tranquilla vita di Manuel e Simone, innamorati l'uno dell'altro, viene sconvolta dalla decisione di uno dei due di allontanarsi dall'altro. Ispirata da @norasr96